Abraxas Biblioteca Contributi Fraternitas Prospettive Saggi

 




Valentino, il pensiero

 

Vedremo adesso alcuni degli elementi principali della scuola valentiniana.

«In verità il Tutto era alla ricerca di Colui dal quale essi provenivano. Ma il Tutto era in Lui, quell'Uno Incomprensibile, Inconcepibile, che è superiore ad ogni pensiero» (E. V. 17, 4-9).

Esiste il Pleroma, un mondo spirituale, che si dispone attorno al Progenitore. Questi è la radice spirituale di ogni cosa, ed attorno a lui esistono gli Eoni, degli esseri spirituali. Il Progenitore, eguale ed immutabile a se stesso, genera un unica volta, e il frutto di questa generazione è l'Unigenito Nous, la Mente. A sua volta questa generazione determina la creazione di altri esseri spirituali, ma di gradazione inferiore alla prima, in quanto solamente il Nous è della stessa sostanza della radice prima, e conosce il Progenitore, che rimane avvolto nel mistero per tutti gli altri Eoni.

«Era un grande prodigio che essi fossero nel Padre senza conoscerlo» (E. V. 22, 27 s.)

Gli Eoni desiderano conoscere la radice spirituale di tutte le cose, e questo imponeva un movimento di conoscenza, che desumo dalla speculazione valentiniana doveva essere progressiva, e frutto della composizione o ricomposizione delle parti scisse essendo gli eoni organizzati a coppie, e gerarchicamente disposti. Uno degli Eoni periferici, la Sophia arsa da questo desidero di conoscenza decide di percorrere non tanto una via progressiva e reintegrativa, quanto piuttosto di gettarsi direttamente nel cuore del Pleroma. Questo tentativo viene arrestato, la Sophia è respinta, e il suo preciptare oltre il limitare del Pleroma, da vita così al mondo inferiore. Questo mondo non è frutto dell'Amore e della Conoscenza, come il mondo del Pleroma, ma dell'ignoranza e del desiderio. Rivelandosi quindi essere una copia tremula ed imperfetta del primo, dove gli spiriti degli uomini sono imprigionati nei corpi e nelle anime, e il loro anelito di ritorno al Pleroma si infrange attorno allo natura di opposizione delle cose.

Il desidero della Sophia si cristallizza e viene espulso dalla stessa Sophia, prendendo la forma del Demiurgo, il creatore del mondo inferiore. Il Demiurgo è identificato da Valentino, così come da altri gnostrici, nel Dio del Vecchio Testamento, ed egli crea ed organizza la creazione inferiore in funzione del ricordo ereditato dalla madre del mondo superiore.

Quanto ci viene presentato è una creazione frutto di una serie di emanazioni superiori ed inferiori, dove le prime sono frutto del Logos divino, le seconde a causa dell'Errore della Sophia. Un sistema che non assume i tratti di un netto e radicale dualismo fra il mondo dello Spirito e della Materia, in quanto è completamente assente un principio ontologico del male o dell'ignoranza. Siamo invece alla presenza di un tentativo di ricondurre la frattura, la scissione, ad un movimento completamente interno al Pleroma, e dettato da un'istanza di conoscenza da parte di un Eone, la Sophia, arso dal desiderio di ricongiungersi alla radice di tutte le cose.

Nella visione di Valentino il mondo degli uomini è tripartito in funzione di qualità spiritale. Questa qualità spirituale è la conoscenza, unico elemento di salvezza. Ecco quindi gli uomini divisi in Ilici (completamente materiali, ed esclusi da ogni salvezza), Psichici (ignorano un mondo spirituale superiore a quello creato dal Demiurgo) e Penumatici (gli Gnostici, consapevoli dell'esistenza del Pleroma). Gli Ilici torneranno alla terra che gli ha generati, gli Psichici alla morte potranno accedere al paradisio del Demiurgo, e i Pneumatici prenderanno posto all'interno del Pleroma stesso. L'antropologia valentiniana ha come discriminante una conoscenza non solo salvifica, ma antica e precedente alla creazione di questo mondo. Una conoscenza che non è tanto un costrutto intellettuale, ma bensì contenuto, ed elemento costitutivo degli uomini.

I valentiniani si definivano cristiani, e come tali partecipavano alle cerimonie e funzioni religiose. Al termine delle stesse si riunivano fra loro, per commentare in chiave allegorica e simbolica gli insegnamenti del Cristo. Il quale assume caratteristica di

Eone che giunge sulla terra per portare agli uomini la conoscenza del mondo superiore a quello demiurgico. Come ogni essere spirituale esso non è formato di carne, e quindi non può subire i tormenti della crocefissione, e neppure è composto di anima e mente, e quindi non può subire le passioni di questo mondo. Il Cristo di Valentino non soffre in croce, non viene ingannato, ma anzi inganna i signori di questo mondo, illudendoli di subire le loro torture e vessazioni. E' questo il docetismo, cioè negazione della realtà carnale del Cristo. Quanto è superiore e spirituale, non può subire gli effetti di quanto è inferiore e carnale.

«Ogni giorno ciascuno di loro inventa qualche cosa di nuovo, e nessuno è considerato perfetto se non è produttivo in tal senso» (I, 18, 5)

La scuola valentiniana si caratterizza come una fucina di maestri gnostici, fra cui Tolomeo e Marco, che una volta lasciato l'insegnamento del maestro a loro volta apriranno altre scuole all'interno dei confini dell'impero romano. Ciò ha portato a conoscere il pensiero di Valentino, non tanto attraverso i suoi scritti, di cui peraltro siamo carenti, quanto piuttosto quelli dei suoi allievi di seconda generazione. Tale prolificità dimostra come il rapporto che sussisteva all'interno di questo particolare ambito, era più simile ad una scuola filosofica greca, piuttosto che a quello di una comunità religiosa. Dove una volta che l'allievo raggiungeva la maturità intellettuale, poteva sentirsi libero a sua volta di tenere rapporti ed insegnare al di fuori dei confini tracciati dal suo formatore.

Sono attribuiti a Valentino i seguenti scritti:

Vangelo della Verità, Preghiera dell'apostolo Paolo, Trattato sulla resurrezione, Trattato tripartito, Vangelo secondo Filippo.

Volendo riassumere il pensiero di Valentino in poche righe, possiamo sicuramente affermare che la Conoscenza assume valore centrale. Essa è forma e veicolo di salvezza, in quanto è attraverso la Conoscenza che l'uomo pneumatico si salva dalle cose di questo mondo, in quanto essa opera una trasformazione nello stesso rendendolo assolutamente altro rispetto al mondo inferiore. La conoscenza del mondo Superiore, è per Valentino profonda, e come tale deve essere ricercata all'interno dell'uomo stesso. Questo è per Valentino l'Uomo Interiore, lo gnostico, che guarda alla sostanza delle cose, e non si fa ingannare dai loro aspetti esteriori. L'ardita catena di Eoni, ipostasi e creazioni, deve essere letta non tanto come un sistema mitologico, quanto alla luce del primo generato il Nous-Mente. Il Progenitore compie un atto di autocoscienza e genera la Mente, che a sua volta le varie coppie di Eoni, che possono essere viste come singoli pensieri-qualità della mente stessa. Dando così vita ad un sistema per cui è la conoscenza di se, la sua degenerazione, o reintegrazione, che determina ogni creazione.

 








            per contatti: abraxas@fuocosacro.com
      
 

       



Tutti i diritti sono riservati a www.paxpleroma.it e www.fuocosacro.com
Lex Aurea è una rivista registrata presso il tribunale di Prato
per collaborazioni o richieste si prega di contattare direttamente il gestore del sito