Battesimo ed
Iniziazione
di Filippo Goti
Premessa
Come
sappiamo il
battesimo non è
prerogativa
unica del
cristianesimo, e
non trova
certamente in
Giovanni il
Battista il suo
istitutore.
Sicuramente il
profeta, in
quanto il
Battista si
inserisce nel
solco della
tradizione
profetica a
sfondo morale,
in virtù dei
suoi
pellegrinaggi
nel deserto
entrò in
contatto o con
gli esseni, i
quali
praticavano una
forma di
battesimo per
immersione in
apposite vasche,
o ebbe a
conoscere
similari riti
afferenti la
tradizione
egizia.
E'
infatti legato
al culto
misterico di
Iside le prima
notizia certa
del battesimo
come atto di
purificazione e
rinascita,
inizialmente
riservata al
Faraone e ai
sacerdoti, per
poi essere
estesa anche ad
altri strati
della
popolazione.
Ancora il
baptizo si
ritrova nei
culti inziatici
della Grecia
Antica, dove a
seguito di un
periodo di
apprendimento
l'iniziato ai
misteri di
Dioniso e
Demetra viene
immerso in un
vasca in pietra.
Sicuramente i
greci avevano
appreso questo
rito durante la
loro espansione
in medioriente
dove oltre al
culto di Iside,
tale forma
rituale era
presente anche
nei culti di
Marduk, Mitra, e
Attis.
Congetturare se
il battesimo
rappresenti o
non rappresenti
un'iniziazione
non è vuoto e
retorico
discorrere
attorno ad uno
dei tanti
quesiti che
costellano
l'ambito della
tradizione
occidentale, ma
determinare o
non determinare
se in virtù di
tale sacramento,
in quanto di
sacramento
trattasi, si
attui non solo
un'influenza
spirituale, ma
anche il
conferimento di
un qualche
"potere" attivo
o latente.
Potere che dovrà
essere,
ovviamente,
compreso prima
ed esercitato
poi, ma che
comunque
sussiste a
prescindere
dalle qualità
sostanziali del
cristiano. Il
difetto o
assenza delle
quali al più
limita il
battesimo ad
un’influenza
spirituale,
all’ammissione
all’interno
dell’Eggregora
cristiana. Così
come l’albero da
frutto che
sussistendo in
un terreno poco
fertile, trova
esclusivamente
nutrimento per
il proprio
sostentamento,
posponendo a
tempi
maggiormente
propizi la
fruttificazione.
Così colui che
in assenza delle
qualità
sostanziali per
poter esercitare
il potere
trasmesso, vivrà
l’iniziazione
come “semplice”
inclusione
all’interno di
un campo
energetico di
influenza
spirituale.
Prima di
affrontare il
cuore
dell'argomento
vorrei invitare
alla riflessione
su due aspetti,
spesso colti di
sfuggita da
parte di colui
che si interessa
dell'ambito
magico ed
iniziatico.
Il primo aspetto
è da ricercarsi
nel patrimonio
cerimoniale,
simbolico, e
magico di cui è
portatore il
deposito
docetico delle
religioni
cristiane. Si
pensi al potere
di remissione
dei peccati, al
sigillo
dell'olio
consacrato, alla
transunstatazione
durante il
messale, al
potere di
scacciare i
demoni, di
accogliere un
altro uomo
all'interno di
un'influenza
spirituale, e di
dispensare
sacramenti. Un
perimetro
operativo
sicuramente ed
evidentemente
possente,
magnifico nella
sua
strutturazione,
retaggio di
altre tradizioni
precedenti e
concomitanti al
cristianesimo, e
che
necessariamente
viene trasmesso
e traghettato
nei secoli dal
battesimo.
Baptizo che
rappresenta una
conditio sine
qua non, in
assenza della
quale nessuno di
questi atti
sacri è
possibile. Da
tale evidenza
discende il
secondo aspetto,
che forse
sfuggendo ai
più, non è mai
stato
sconosciuto da
coloro che hanno
volontà e
desiderio di
operare con tali
strumenti al di
fuori del
perimetro
religioso.
Pensiamo a come
l'esoterismo
occidentale
rinascimentale,
moderno e
contemporaneo,
sia costellato
non solo di
sacerdoti e
monaci che hanno
rappresentato
spesso la punta
di diamante di
tale movimento,
ad evidenzia che
non di sola
forma trattasi
la loro
investitura, ma
anche dalla
moltitudine di
Chiese Gnostiche
e gruppi
cerimoniali. I
fondatori dei
quali da un lato
si sono
ingegnati nel
ricercare
elementi di
continuità
tradizionale con
il potere
apostolico, e
dall'altro non
hanno che
ritradotto nel
loro alfabeto
magico operativo
il complesso
rituale e
cerimoniale
delle due
maggiori
espressioni
religiose
cristiane: la
chiesa
greco-ortodossa
e cattolica
romana.
Da Papus,
Ambelain,
Aleister Crowley,
Krummer Heller,
Samael Aun Woer,
Max Hendel, fino
a giungere a
moderni catari,
rosacroce e
templari, ognuno
di essi ha
cercato di
legittimarsi
nell'uso di
determinate
attribuzioni
sacerdotali, e
dall'altra ha
filtrato a sua
utilità il cuore
pulsante
dell'operatività
delle forme
religiose
cristiane: il
messale
eucaristico.
Sebbene il
presente lavoro
non tratta di
questa
cerimonia, posso
solamente
affermare che
essa risulta il
Sancta Sanctorum
o Qodesh
ha-Qodashim,
necessario al
mago-sacerdote
per costruire il
proprio corpo di
luce. In quanto
ciò che è, e
sarà, spirito si
può e si deve
nutrire
solamente di ciò
che è stato
liberato dalla
grossolanità
della materia.
I personaggi di
cui sopra ho
accennato hanno
ricercato tale
legittimità in
iniziazioni
spiritiche ed
astrali, o in
conferimenti di
potere
episcopale
tramite rami
collaterali
della Chiesa o
vescovi erranti,
quando non
attraverso la
semplice
riproposizione
di elementi
cerimoniali e
rituali, spesso
mal compresi,
della tradizione
catara o
gnostica
alessandrina.
A mio avviso
confondendo
spesso la forma
con la
sostanza, e
dimostrando
spesso un
giammai superato
complesso di
Edipo nei
confronti della
Chiesa. Del
resto ancora
oggi provo un
certo
divertimento
intellettuale
nel vedere
sedicenti pagani
o pitagorici che
si cimentano con
espressioni
magiche ed
iniziatiche di
stretta
provenienza
cristiana
ermetica o
cristiana
gnostica. Del
resto non sono
forse questi i
tempi della
confusione ?
Il Battesimo il
punto di inizio
Affrontiamo
immediatamente
una questione di
particolare
interesse in
quanto viene
riproposta in
modo pressochè
identico da
parte dei tre
sinottici.
Luca 20:4
Il battesimo
di Giovanni
veniva dal Cielo
o dagli
uomini?».
Matteo 21:25
Il battesimo
di Giovanni da
dove veniva? Dal
cielo o dagli
uomini?». Ed
essi
riflettevano tra
sé dicendo: «Se
diciamo: "dal
Cielo", ci
risponderà:
"perché dunque
non gli avete
creduto?";
Marco 11:30
Il battesimo
di Giovanni
veniva dal cielo
o dagli uomini?
Rispondetemi».
La domanda viene
rivolta da Gesù
ai sommi
sacerdoti, gli
scribi e gli
anziani che
interrogavano
Gesù
sull'autorità da
cui deriva il
suo potere di
compiere
miracoli e
rimettere i
peccati.
Non
rispondendo
direttamente
Gesù chiede loro
da quale
autorità
derivava il
potere di
Giovanni di
battezzare con
l'acqua. A
prescindere
dalla stentata
risposta dei
farisei e dei
sacerdoti, che
rappresentano la
parte formale
della
tradizionale
staccata dal suo
cuore pulsante,
possiamo
suggerire come
non solo Gesù
abbia voluto
mettere in
difficoltà i
dotti del tempio
mostrando la
loro ipocrisia,
ma sottintendere
almeno tre
concetti:
Il battesimo che
Giovanni
impartiva era
fuori dal
perimetro
tradizionale
dell'ortodossia
religiosa
ebraica. Questa
deduzione emerge
dall’imbarazzo
che travolge i
farisei e i
sacerdoti, i
quali non
potendo
ricorrere alla
parola scritta e
all’interpretazione
di essa non
riescono a dare
una risposta
plausibile.
Gesù rimanda
formalmente la
propria autorità
di compiere
miracoli e
rimettere i
peccati proprio
al battessimo
ricevuto da
Giovanni.
Gesù sancisce
che il battesimo
avviene non
tramite un
potere degli
uomini fra gli
uomini, ma
attraverso
un'influenza
spirituale
celestiale,
superiore ad
essi.
Quindi è utile
ribadire, con il
rischio di
divenire
ripetitivo ma
trattasi di
punto
fondamentale,
come ogni atto
miracoloso o di
autorità
spirituale di
Gesù deriva
formalmente dal
battesimo, la
cui importanza
non può essere
semplicemente
ridotta alla
stima che Gesù
nutriva nei
confronti di
Giovanni il
profeta, in
quanto si
inserisce
all'interno di
un preciso
quadro di
continuità
iniziatica
tradizionale.
Non è questo il
luogo per
discorrere se
Giovanni il
Battista sia
stato o non sia
stato il Maestro
di Gesù, in
parte ho già
trattato questo
argomento
mostrando come
la vita e la
morte dei due
personaggi pare
essere
coincidente
sotto molti
punti di vista,
basti però
ricordare che
l'attività
pubblica di Gesù
ha inizio dopo
l'atto rituale
del battesimo.
Ricorda però il
nuovo testamento
come l’opera
pubblica di Gesù
ebbe inizio dopo
il battesimo, e
come entrambe le
figure sono
legate non tanto
al mondo del
deserto e della
periferia,
rispetto al
cuore della
tradizione
ortodossa
ebraica.
Il battesimo è
iniziazione
La parola
battesimo trova
il suo etimo nel
greco "immergere
nell'acqua". Le
acque rimandano
sia l'atto di
mondare i
peccati, che
così come la
sozzura e la
polvere si
attaccano al
corpo, così essi
si attaccano
all'animo
dell'uomo. Trova
però anche
espressione
nell'immersione
nell'acqua, che
simboleggia la
rinascita a
nuova vita, così
il bimbo esce
dalle acque del
ventre materno a
nuova vita, così
il battezzato
emerge dalle
acque dello
spirito. Siamo
quindi
all'interno di
un paradigma
simbolico e
rituale che
agisce per
"simpatia", così
l’acqua per il
corpo, così
l’acqua
consacrata per
l’anima, in
virtù
dell'influsso
spirituale che
il sacerdote
trasmette al
battezzando.
In effetti
all'interno
dello stesso
nuovo testamento
vi è una
pluralità di
effetti
associati al
sacramento del
battesimo:
Atti 1:22
incominciando
dal battesimo
di Giovanni fino
al giorno in cui
è stato di tra
noi assunto in
cielo, uno
divenga, insieme
a noi, testimone
della sua
risurrezione».
Atti 13:24
Giovanni aveva
preparato la sua
venuta
predicando un
battesimo di
penitenza a
tutto il popolo
d'Israele.
Atti 19:4
Disse allora
Paolo: «Giovanni
ha amministrato
un battesimo
di penitenza,
dicendo al
popolo di
credere in colui
che sarebbe
venuto dopo di
lui, cioè in
Gesù».
Atti 22:16
E ora perché
aspetti? Alzati,
ricevi il
battesimo e
lavati dai tuoi
peccati,
invocando il suo
nome.
Romani 6:4
Per mezzo del
battesimo
siamo dunque
stati sepolti
insieme a lui
nella morte,
perché come
Cristo fu
risuscitato dai
morti per mezzo
della gloria del
Padre, così
anche noi
possiamo
camminare in una
vita nuova.
Efesini 4:5
un solo Signore,
una sola fede,
un solo
battesimo.
Colossesi 2:12
Con lui infatti
siete stati
sepolti insieme
nel battesimo,
in lui anche
siete stati
insieme
risuscitati per
la fede nella
potenza di Dio,
che lo ha
risuscitato dai
morti.
1Pietro 3:21
Figura, questa,
del battesimo,
che ora salva
voi; esso non è
rimozione di
sporcizia del
corpo, ma
invocazione di
salvezza rivolta
a Dio da parte
di una buona
coscienza, in
virtù della
risurrezione di
Gesù Cristo,
Effetti
spirituali che
vanno dalla
purificazione
del corpo e
dell'anima, alla
rinascita,
fino
all'accoglimento
nella comunità
cristiana.
Quindi la
tradizione
cristiana,
tramanda
attraverso il
battesimo, ha
un'azione che si
sviluppa su
diversi piani,
agendo sui corpi
sottili
dell'individuo.
Colui che
volesse vederci
un'eterogeneità
(purificazione,
rinascita ed
accettazione)
che inficia il
potere del
battesimo,
avrebbe da
interrogarsi
attorno alla
propria miopia.
In quanto è
fatto noto, o
dovrebbe
esserlo, che
nessuna reale
ammissione
all'interno di
una struttura
iniziatica
avviene in
difetto di una
purificazione
precedente, a
cui segue
l'accettazione
attraverso il
rito associato,
e la rinascita
in una nuova
dimensione o
prospettiva
spirituale (con
imposizione del
nome
iniziatico). Il
difetto di uno
solo di questi
elementi,
provoca
inevitabilmente
il collasso
della cerimonia
iniziatica o
associativa a
semplice
messinscena.
A coloro che
sostengono come
il battezzato a
differenza
dell'iniziato è
privo di
volontà, in
quanto subisce
il sacramento
del battesimo,
si può obiettare
quanto segue.
Da un lato un
potere reale si
esprime a
discapito
dell'accettazione
volontaria di
tale potere,
esso se è
espressione di
una fonte
spirituale
tradizionale è
pervasivo della
forma umana e
della volontà
umana.
Dall'altro a
seguito della
mia
frequentazione
in ambito
iniziato ho
molti dubbi
attorno alla
consapevolezza
da parte di un
associato o di
un'apprendista
del rituale a
cui è
sottoposto,
degli equilibri
simbolici e
delle energie
che esso
esprime. Se
fosse a
conoscenza di
questi pesi e
misure, di
questi
dinamismi, e
comprendesse i
passi, le
movenze, le
parole, i
simboli e i
gesti
dell’iniziazione,
sarebbe ovvio
che non fosse
lui l’iniziato,
ma bensì
l’iniziatore. In
verità possiamo
invece notare
come il rituale
di associazione
o iniziazione
accoglie
l’iniziando/associando
quando è già
“aperto”, e si
chiude ben dopo
il formale atto
di
associazione/iniziazione.
Altra obiezione
che può essere
mossa è attorno
alle qualifiche
necessarie per
imporre il
battesimo. Può
un sacerdote
moralmente e
spiritualmente
corrotto
amministrare un
valido
sacramento ? La
Chiesa risponde
affermativamente
a questo
quesito,
sostenendo che è
la cerimonia che
esprime gli
effetti, e che
le mancanze del
sacerdote sono
supplite dalla
comunione dei
Santi e della
Chiesa stessa.
Del resto
identica
osservazione si
potrebbe muovere
ai nostri tanti
iniziatori o
venerabili
maestri, i quali
non hanno
neppure dalla
loro parte
duemila anni di
continuità
rituale. Il
negare questi
aspetti di
semplice e
logica
osservazione
delle cose, da
parte di
iniziati
dovrebbe far
loro riflettere
attorno alla
pochezza di
conoscenza sulla
meccanica del
rito di
iniziazione, e
l'illusione dei
requisiti
formali e
sostanziali di
coloro che
amministrano e
ricevono il
rituale. Del
resto è tragico
e castrante
separare
l'aspetto
esoterico da
quello
religioso,
mentre una
corretta
comprensione ed
integrazione di
entrambi
comporta indubbi
benefici sotto
il profilo
operativo e
magico.
Inoltre volendo
limitare il
battesimo a
semplice
accettazione
all'interno
della comunità
religiosa, si
dovrebbe però
considerarlo
come una
progressione che
attraverso il
sacramento della
cresima dove il
fedele conferma
i voti espressi
durante il
battesimo, ed
accetta
l'imposizione
delle mani del
vescovo a
simboleggiare la
discesa dello
Spirito Santo.
Personalmente
ritengo però già
valido ed
efficace come
rituale
iniziatico il
semplice
battesimo. Oltre
per i motivi
esposti in
precedenza ,
anche perchè
questi
conferisce la
possibilità di
partecipare
all'eucarestia,
la quale, si
noti, avviene in
genere a cavallo
fra il battesimo
e la cresima.
Rappresentando,
l'eucarestia, un
sacramento dove
il fedele
è in
comunione (dal
greco koinonia)
con i Cristo ed
i suoi
discepoli:
ingerendo ed
assimilando il
corpo di Cristo
egli diviene
cosa unica con
esso, e con
tutti gli altri
cristiani.
All'obiezione
che si potrebbe
muovere attorno
a ciò che
crediamo, si
ribatte
tranquillamente
che formalmente
il battesimo ha
in se tutti gli
elementi formali
richiesta al
rituale
iniziatico, e se
fanno difetto i
requisiti
sostanziali di
un rito che
affonda le
proprie radici
in duemila anni
di storia, mi
chiedo dove
risieda la
"verità e
regolarità"
iniziatica.
Del resto credo
che si abbia
compreso che il
sottoscritto
ritiene
l'iniziazione
non un atto
universale ed
estendibile,
eguale ma in
forme diverse,
ma un rito che
avviene con
eguali o
similari
meccanismi e che
fornisce
qualifiche ed
abilità diverse.
Diverse in guisa
del contesto
culturale/religioso/spirituale
in cui è
inserito, e
diverse in
riferimento alle
persone che da
esso sono
investite. Così
che l'arte di
seminare è
eguale, ma
essendo diversi
i semi,
l'abilità dei
contadini, il
terreno che li
riceve, e il
clima a cui sono
sottoposti,
avremo pur
sempre difformi
espressioni
vitali e
spirituali.
Inoltre dobbiamo
aver riferimento
non solo
all'atto, ma ciò
che l'atto
permette nel suo
proseguire. Ecco
qui la volontà
che emerge e
dispiega le
proprie azioni.
Inutile essere
volonterosi ma
primi di
possibilità di
agire, meglio
attendere di
essere posti
nella condizione
di agire. Per
cui
l'iniziazione è
reale se
conferisce la
possibilità di
operare
realmente, a
colui che è in
grado di operare
nella forma e
nella sostanza.
Abbiamo qui
l'ingresso in
una comunità
spirituale che
perdura da oltre
duemila anni e
raccoglie
patrimonio
simbolico ed
operativo di
altre
tradizioni, la
possibilità di
partecipare al
rituale
eucaristico
(centrale
nell'alimentazione
spirituale e
magica del
mago-sacerdote),
ed infine è il
seme che ha in
potenza ogni
altra qualifica
compresa quella
sacerdotale ed
episcopale. Vi è
altro da
pretendere ?
L'immagine del
Battesimo: la
volontà
La volontà non
rappresenta la
centralità della
ritualità, ma
bensì
quell'azione di
pensiero e
potenza che
permette di
uscire da uno
stato inerziale,
e mutare
l’esteriore o
l’interiore.
Ogni iniziazione
tradizionale
conferisce degli
elementi che
agiscono a
prescindere
della volontà
dell'iniziato,
ma è attraverso
la volontà
dell'iniziato
che dispiegano
ogni loro
espressione di
potenza. Tale
concetto è
ottimamente
espresso da
questo passo del
Vangelo di Marco
che vede come
protagonisti
Giacomo e
Giovanni da un
lato, e Gesù
dall'altro:
Marco 10:35
E gli si
avvicinarono
Giacomo e
Giovanni, i
figli di
Zebedèo,
dicendogli:
«Maestro, noi
vogliamo che tu
ci faccia quello
che ti
chiederemo».
Marco 10:36
Egli disse loro:
«Cosa volete che
io faccia per
voi?». Gli
risposero:
Marco 10:37
«Concedici di
sedere nella tua
gloria uno alla
tua destra e uno
alla tua
sinistra».
Marco 10:38
Gesù disse loro:
«Voi non sapete
ciò che
domandate.
Potete bere il
calice che io
bevo, o ricevere
il battesimo con
cui io sono
battezzato?».
Gli risposero:
«Lo possiamo».
Marco 10:39
E Gesù disse:
«Il calice che
io bevo anche
voi lo berrete,
e il battesimo
che io ricevo
anche voi lo
riceverete.
Marco 10:40
Ma sedere alla
mia destra o
alla mia
sinistra non sta
a me concederlo;
è per coloro per
i quali è stato
preparato».
Alla domanda da
parte dei due
fratelli di
potere essere
ammessi non solo
al suo seguito,
ma essere
"iniziati" alla
sostanza del suo
insegnamento,
Gesù chiede loro
se comprendono
quanto stanno
chiedendo, e se
sono in grado di
bere ed essere
battezzati. Ora
è evidente che
non si riferisce
alla forma delle
cose. Chiunque
in apparenza è
in grado di
capire in cosa
consista il
battesimo, o
sollevare alle
labbra un calice
e bere; ma
sostanzialmente
si è in grado di
penetrare questa
sfera simbolica
? Di andare
oltre il manto
dell'apparenza ?
La risposta dei
due fratelli è
lo possiamo.
Ecco quindi
l'atto di
volontà, che si
traduce
nell'azione, la
quale è
espressione
iniziatica e
magica in quanto
avviene
all'interno di
un perimetro
tradizionale.
Del resto nel
catechismo
cattolico il
battezzato è
colui che si
immerge nel «
lavacro di
rigenerazione e
di rinnovamento
nello Spirito
Santo » (Tt
3,5), in assenza
del quale
nessuno « può
entrare nel
regno di Dio »
(Gv 3,5). Il
catecumo si
immerge
nell'acqua e da
essa riemerge
quale « nuova
creatura » (2
Cor 5,17; Gal
6,15) che
risorgee dalla
morte con
Cristo.
Quali
potenti
immagini, quali
arditi e
profondi
simbolismi nel
rito del
battesimo, e
quali chiavi di
attivazione
giacciono in noi
in attesa di un
nostro chiaro e
distinto LO
POSSIAMO, così
come Giacomo e
Giovanni ebbero
a dire a
rispondere a
Gesù.
Conclusioni
Sono ben
consapevole che
malgrado ogni
sforzo prodotto,
il buon senso
che nasce
dall'osservazione
e dallo studio,
la constatazione
dello stato
delle cose,
niente potrà
modificare
quell'idea che
nasce dalla
presunzione e
dall'odio verso
ciò che è
cristiano e che
tanti malanni
porta
nell'ambito
dell'esoterismo
occidentale. Non
è però possibile
contrastare
l'evidenza della
strutturazione
del battesimo
come un rituale
iniziatico.
Questo è stato
dimostrato in
virtù
dell'antecedenza
di tale rito
rispetto allo
stesso Battista,
e alla sua
collocazione
quale parte
integrante dei
culti misterici
del bacino del
mediterraneo.
Tale antecedenza
oltre a
testimoniare la
presenza di
elementi rituali
estranei alla
tradizione
ebraica, e
aprire
interessanti
riflessioni
attorno alla
reale genesi del
cristianesimo,
costituisce
quella
continuità
tradizionale del
rito che è
indice di
collegamento fra
forma e sostanza
spirituale.
Rendendo di
fatto il
battesimo
stesso, così
come
l'Eucarestia,
una di quelle
chiavi di passo
atte a
raccoglie, a
modo di
catalizzatore,
potenti
influenze
spirituali che
da sempre
accompagnano la
dimensione
sacerdotale e
magica
dell'uomo.
Omettendo di
ricapitolare le
eventuali
risposte alle
varie obiezioni,
mi limito
velocemente a
sostenere perchè
è importante e
necessario
considerare il
battesimo come
forma di reale
iniziazione, e
ciò non solo in
virtù di verità,
ma anche di
utilità e
necessità.
E' tramite il
battesimo che
nello spirito
del cristiano
viene tramandato
l'alfabeto
dell'anima, che
permetterà, una
volta disvelato
tramite il
battesimo del
fuoco, di
comprendere la
pienezza dei
riti e dei
simboli del
cristianesimo.
Ecco perchè è
una tragedia
quando una
persona
abbandona la
propria natale
religione, in
quanto essa
recide ogni
possibilità di
parlare con se
stessa, nella
forma culturale
e spirituale
marcata fin
dalla nascita.
E' inoltre utile
e necessario in
quanto il
battesimo
rappresenta il
Seme attraverso
cui tutta la
pianta
sacramentale
cristiana
fiorisce nelle
sue varie parti
e nei suoi
rigogliosi
frutti. Il
battesimo
precede
necessariamente
ogni altro
sacramento, e
ogni altro
sacramento trae
da esso linfa e
possibilità di
esistenza.
Il santo
Battesimo è il
fondamento di
tutta la vita
cristiana, il
vestibolo
d'ingresso alla
vita nello
Spirito (« vitae
spiritualis
ianua »), e la
porta che apre
l'accesso agli
altri
sacramenti.
Mediante il
Battesimo siamo
liberati dal
peccato e
rigenerati come
figli di Dio,
diventiamo
membra di
Cristo; siamo
incorporati alla
Chiesa e resi
partecipi della
sua missione: «
Baptismus est
sacramentum
regenerationis
per aquam in
verbo – Il
Battesimo può
definirsi il
sacramento della
rigenerazione
cristiana
mediante l'acqua
e la parola »
(dal Catechismo
della Chiesa
Cattolica)
Ha quindi in
numero ed in
potenza ogni
altro
sacramento, fra
cui il
sacramento
dell'ordine nei
suoi tre gradi:
l'Episcopato, il
presbiterato e
il diaconato. Da
cui discende che
non è necessario
cercare assurdi
e funambolici
collegamenti per
esercitare i
misteri e i riti
cristiani, ma
basta rivolgere
la nostra
capacità di
comprensione a
quel
collegamento
tradizionale che
in noi vive da
oltre 2.000
anni, e viene a
noi traghettato
proprio dal
battesimo.
Concludo
ricordando che
l'iniziazione è
la possibilità
che viene
concessa ad
ognuno di noi di
operare
all'interno di
un perimetro
tradizionale, in
accordo con
determinate
energie ed
utilizzando gli
appositi
strumenti. Sta
poi ad ognuno di
noi di prendere
coscienza che
non solo è
possibile
operare, ma che
è necessario
operare.
Ovviamente
l'Opera stessa
non solo
risentirà della
volontà e del
genio
dell'iniziato,
ma anche della
sua effettiva
capacità di
operare. Ecco
perchè nei fatti
sul piano
spirituale, e
non sto qui a
parlare
dell'ambito
formale, ad
ognuno di noi è
concesso
esclusivamente
il ruolo che per
merito ed
audacia può
ricoprire.
Quindi ad ognuno
di noi l'audacia
e la capacità di
poter operare
con gli
strumenti e i
riti della
tradizione di
cui portiamo il
sacramento del
battesimo.
Del resto la
stessa Chiesa
Cattolica nel
suo Catechismo
che sostiene:
Da sempre la
Chiesa è
fermamente
convinta che
quanti subiscono
la morte a
motivo della
fede, senza aver
ricevuto il
Battesimo,
vengono
battezzati
mediante la loro
stessa morte per
Cristo e con
lui. Questo
Battesimo di
sangue, come
pure il
desiderio del
Battesimo, porta
i frutti del
Battesimo, anche
senza essere
sacramento.
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