La Gnosi, nel
Sistema
Filosofico di
Valentino
di Filippo Goti
«Non si deve
compiere il
mistero del
potere
ineffabile e
invisibile per
mezzo delle cose
visibili e
corruttibili
della creazione,
né quello degli
esseri
impensabili e
immateriali per
mezzo delle cose
sensibili e
corporee. La
"salvezza
perfetta" è la
"conoscenza"
stessa
dell'ineffabile
grandezza:
perché essendo
venuti
attraverso
l''Ignoranza',
il 'Difetto' e
la 'Passione',
tutto il sistema
generato
dall'Ignoranza è
dissolto dalla
conoscenza.
Perciò la
conoscenza è la
salvezza
dell'uomo
interiore; e non
è corporea,
perché il corpo
e corruttibile;
non è psichica,
perché anche
l'anima è un
prodotto del
difetto ed è
come un
abitacolo per lo
spirito:
spirituale deve
essere perciò
anche la
salvezza. Per
mezzo della
conoscenza
l'uomo
interiore,
spirituale, è
salvato; perciò
"a noi è
sufficiente la
conoscenza
dell'essere
universale":
questa è la vera
salvezza» (Iren.
I, 21, 4).
Quanto sopra
riportato,
tratto da
Ireneo,
rappresenta la
sintesi del
sistema
filosofico della
scuola
valentiniana.
Vedremo come in
tale ambiente
filosofico
occupa un posto
centrale la
Conoscenza,
intesa non come
frutto
dell’erudizione,
e neppure come
espressione
fenomenologica
in antitesi
all'ignoranza,
ma come elemento
sostanziale di
forma e
contenuto di
salvezza.
La conoscenza a
cui anelano i
valentiniani non
è erudizione, in
quanto
l'erudizione
investe la
psiche, e come
sottolineano la
psiche è
corruttibile ed
ingannevole. La
conoscenza non è
neppure
un'espressione
fenomenologica,
in quanto
verrebbe dalle
cose di questo
mondo, e le cose
di questo mondo
sono state
create in
difetto. La
conoscenza al
centro delle
riflessioni di
Valentino è
aliena a questo
mondo, ed assume
un valore di
"vera salvezza",
cioè di elemento
assestante e
sostanziale
rispetto a tutti
i fenomeni e a
tutte le
creazioni.
Tale
specificazione
non ha valore
puramente
formale, ma
assume carattere
di sostanza
spirituale, ed
elemento di
differenziazione
antropologica
fra gli uomini.
I quali potranno
aspirare o non
aspirare a ad un
diverso destino
in virtù della
Gnosi che
incarnano. La
quale è così
concepita sia
come elemento
distintivo
dell'essere
umano, così come
elemento
differenziale
fra i vari tipi
di uomini. La
gnosi, la
conoscenza,
coincide che la
vera natura
umana, il corpo
e la mente sono
dei
rivestimenti,
delle matasse
frutto
dell’immersione
in questo mondo,
e come tali
destinate a
perire con esso.
La Conoscenza,
che quindi
possiamo vedere
come una qualità
del pneuma
gnostico,
attende sotto
questa matassa
di essere
scoperta, ed
innestare un
processo che
come vedremo
porterà l’uomo a
liberarsi delle
cose di questo
mondo.
Il sistema
valentiniano
pone l'origine
della frattura,
della
separazione fra
uomo e radice
spirituale,
all'interno
stesso del
Pleroma. Tale
stato di cose
viene
determinato da
un movimento
mosso da
passione di un
eone dal nome di
Sophia. La quale
ardente dal
desiderio di
conoscere il
Progenitore,
cerca di
ricongiungersi a
Lui, sovvertendo
la quiete e le
regole che
dominano il
Pleroma. Il
desiderio di
conoscenza si
tramuta in
passione, che è
una qualità
dell'animo che
intorpidisce ed
appesantisce, e
a causa di essa
la Sophia viene
respinta oltre
il Pleroma
stesso, dando
vita al mondo
inferiore.
In questo
sistema emerge
quindicome la
causa della
frattura, non
sia dettata
dall'esistenza
di due principi
coevi, o
variamente
ordinati fra
loro, ma bensì
proprio da
un'iniziale
tentativo
conoscenza verso
la radice del
Pleroma : Il
Progenitore.
Tentativo che si
risolve in un
dramma cosmico,
a causa della
degradazione nel
turbinio delle
passioni che
snaturano
l’anelito alla
conoscenza, da
cui prende forma
e sostanza la
creazione del
mondo inferiore,
come serie di
cristallizzazioni
del desiderio e
della passione.
Questo mondo
inferiore non è
in contrasto il
Pleroma, ma
semplicemente ne
è una stridula e
difettosa copia.
In quanto le
forze e gli
elementi
inferiori
tendono a
riorganizzarsi
secondo modelli
e archetipi
superiori,
malgrado che di
questo non
abbiano ne la
purezza ne
l’armonia, e
questo deriva
dalla
sostanziale
ignoranza che li
pervade.
Nel mito della
Sophia, centrale
in molte
speculazioni
gnostiche, volta
rigettata ai
limiti del
Pleroma, a
seguito della
profonda
vergogna,
espelle da se la
passione dando
vita al
Demiurgo, un
essere si
spirituale ma
non generato dal
Progenitore.
Tale generazione
è una seconda
frattura, esso
incarna un
embrione
spirituale, ma
non ha
conoscenza
diretta del
mondo superiore,
finendo per
ritenersi esso
stesso il Dio
Supremo e come
tale da forma e
sostanza ad una
nuova creazione.
Valentino
identifica
l'Ente
Primordiale o
Radice
Spirituale, come
la Conoscenza
assoluta, la
quale coincide
con la Coscienza
Assoluta. E' da
questa immobile
presenza a se
stesso, che si
origina la
frattura, che
coincide con il
disperato
bisogno degli
Eoni, e uno in
particolare, di
conoscere la
fonte stessa
della loro
esistenza. Gli
Eoni altro non
sono che
qualità, o
espressioni
stesse della
dell'Ente
primordiale, che
nella loro
singolarità
risultano essere
autonome, e
variamente
disarticolate
dalla radice
stessa, ma nel
loro complesso
sono cosa unica
con il
Progenitore. E'
indicativo che
la prima
generazione è il
Nous o Mente,
suggerendoci che
siamo quindi in
presenza di un
processo di
lenta
frammentazione
auto
coscienziale.
L’Ente genera la
Mente, la Mente
è l’unica che
conosce l’Ente,
essa genera i
pensieri e
distingue le
qualità, ciò a
poco a poco
inevitabilmente
diviene altro
rispetto alla
mente stessa,
così come la
mente diviene
altro rispetto
all'ente, che a
sua volta
distoglie la
propria
attenzione da
quanto in
precedenza
partorito.
La conoscenza
assoluta
coincide con
l'Ente
primordiale, e
l'ignoranza è
una condizione
progressiva di
privazione della
conoscenza, che
porta ad un
fumoso ed
illusorio stato
di coscienza, di
percezione del
se. Il mondo
inferiore, non è
qui più il
fomentatore
dell'ignoranza e
della tenebra
che ne segue, ma
bensì il parto
della stessa
Ignoranza. Gli
Arconti, e
l'uomo, si
muovono,
compiono azioni,
in quanto
ignoranti di un
sistema a loro
superiore, e in
forza di tale
ignoranza
aumentano le
distanze fra
essi e tale
origine
spirituale. Ecco
quindi che in
tale sistema la
conoscenza ha
valore
ontologico.
In forza di tale
argomento
filosofico i
valentiniani si
rifiutano di
accostarsi ai
misteri
dell'Assoluto,
tramite i riti,
le cerimonie,
gli atti del
mondo finito. In
quanto se questo
mondo è stato
generato dalla
passione, e
dall'ignoranza,
allora anche gli
strumenti che
pone a
disposizione
sono strumenti
di passione ed
ignoranza, che
inevitabilmente
conducono ad un
maggior grado di
separazione, o
di illusione.
Il corpo è
corruttibile e
limitato, e la
stessa
anima-mente è
corruttibile e
limitata, quindi
niente che
proviene da
questi due
elementi è
perseguibile per
la salvezza
dello gnostico,
anzi sono
guardati con
sospetto in
quanto a loro
volta possono
svolgere azione
corruttrice e
limitante.
Solamente la
Conoscenza che
proviene dallo
Pneuma, permette
di salvarsi.
Quella che i
valentiniani
chiamano la
conoscenza
dell'Assoluto,
di quel quid
inalterabile,
imperituro, ed
immodificabile,
che è particola
ma anche
indiviso, con il
Progenitore.
La conoscenza di
tale elemento,
conduce ad una
Coscienza
superiore che
automaticamente
libera dai
vincoli del
mondo inferiore,
ponendo quindi
la conoscenza
sia su di un
piano
ontologico, ma
dando ad essa
anche una
valenza
soterologica
(principio di
salvezza). In
tale sistema la
Gnosi assume
forma e veicolo
di salvezza: E'
attraverso di
essa che lo
gnostico si
salva da questo
mondo frutto
dell'ignoranza,
ma è la
conoscenza è
anche veicolo
che permette
allo gnostico di
annullare la
distanza fra se
stesso e la
radice
spirituale.
Il valentiniano
parla di se
dipingendosi
come un Uomo
Interiore o
Spirituale. In
quanto non
ricerca i segni
dell'Assoluto
nelle cose del
mondo, nella
carne, o nelle
passioni
dell'anima, ma
bensì nelle
profondità del
suo essere,
intraprendendo
una ricerca
profonda, a
ritroso di ogni
manifestazione.
(7)...la materia
sarà distrutta,
oppure no? Il
Salvatore disse:
" Tutte le
nature, tutte le
formazioni,
tutte le
creazioni
sussistono l’una
nell’altra e
l’una con
l’altra, e
saranno
nuovamente
dissolte nelle
proprie radici.
Poiché la natura
della materia si
dissolve
soltanto nelle
(radici) della
sua natura. Chi
ha orecchie da
intendere,
intenda ".
Questo passo
assume una
profonda
rilevanza per
comprendere gli
insegnamenti di
Valentino. La
sua visione
della creazione
è concentrica,
dove ogni
cerchio esterno
è frutto del
cerchio
immediatamente
precedente, e
così a ritroso
fino alla radice
stessa di tutte
le cose. Ecco
quindi che ogni
azione materiale
o psichica volta
all'esterno, non
è volta alla
conoscenza
primitiva e
radicale, ma
bensì allontana
da essa, in
quanto è
solamente un
nuovo costrutto
che non sana la
frattura. Se già
il terreno è
cedevole ed
insicuro, come
potrà la casa
costruita su di
esso non essere
cedevole ed
insicura ?!
Conclusioni
Quanto esposto
in precedenza ci
deve porre il
lecito dubbio,
che il sistema
di Valentino,
che l'ardita
cosmogonia del
Pleroma abitato
da Eoni, che la
tragedia della
Sophia, il mito
degli Arconti,
non si riferisca
tanto ad un
affresco
mitologico fine
a se stesso, ad
una naif
rappresentazione
del perchè
dell'esistente,
ma a ben altro.
Valentino era un
filosofo, e come
tale si pone
innanzi al
perchè della
condizione
umana, e del
perchè del male
che affligge la
creazione
malgrado le
parole
rassicuranti
della religione.
La sua risposta
è inserire tale
condizione in un
ambito maggiore,
quello del
perchè
dell'esistente,
e la soluzione
che trova è
degna di nota e
riflessione.
L'intero
processo della
caduta
pneumatica, la
frattura
all'interno del
Pleroma, le
contraddizioni
interiori ed
esteriori
dell'uomo, si
riflettono l'una
con le altre. Il
microcosmo
riflette il
macrocosmo, e
viceversa. In
quanto entrambi
altro non sono
che il parto
della
degenerazione
della Coscienza,
a causa delle
passioni, che
pur hanno preso
mossa da un
intendimento di
conoscenza. Il
dramma del primo
è il dramma del
secondo, e la
redenzione del
secondo è
l’integrazione
del primo.
La condizione
umana è posta
agli estremi
della condizione
dell'Assoluto.
In una sorta di
continuo
spiraloforme,
dove ogni azione
tesa alla
conoscenza
parziale di
quanto è posto
attorno, si
traduce in un
movimento di
caduta verso il
basso,
allontanando il
soggetto pensate
dalla fonte
primordiale.
Viceversa ogni
azione tesa a
comprendere le
radici
dell’esistenza,
permette la
risalita
dell’uomo verso
la fonte prima.
Il dramma
dell'uomo di
valentino, dello
gnostico è il
dramma
dell'Universo
stesso. Così
come la Sophia
si muove per un
disperato
bisogno di
colmare quanto
la separa dalla
fonte, così lo
gnostico cerca
di colmare
l'abisso che lo
separa dalla
fonte. Ma mentre
la Sophia a
causa di questo
movimento, di
questo anelito
al
ricongiungimento
coscienziale
determina il
dramma da cui
scaturisce
l'universo
stesso, in una
girandola
ipostatica, così
lo gnostico
tentando di
ricongiungersi
alla fonte,
dalla sua di
estrema
periferia, sana
la frattura
stessa. In
quanto
integrando se
stesso con la
fonte, depriva
l'ignoranza, e
il cosmo che ne
è figlio, di un
elemento.
Ecco quindi che
così come
l'ignoranza ha
rappresentato
fattore di
turbamento e
frattura
all'interno del
Pleroma, così la
riconquista
della conoscenza
rappresenta
fattore di
integrazione del
Pleroma stesso.
Assumendo quindi
valenza non solo
ontologica, così
come abbiamo
evidenziato
all'inizio del
presente lavoro,
ma anche
Cosmogonica: la
reintegrazione
dello gnostico
nel mondo
superiore, porta
una deprivazione
al mondo
inferiore, in
quanto il pneuma
viene ricondotto
nel Pleroma,
togliendo
sostanza alla
creazione
demiurgica.
L'ignoranza
della radice
prima ha creato
il Cosmo, la
moltitudine, la
frammentazione,
l'individualizzazione
fumosa, così la
Conoscenza della
radice prima
distrugge ogni
effimera
identità degli
esseri.
Conoscenza ed
Ignoranza, sono
i veri titani
del sistema di
Valentino, ed
ogni spazio e
movimento è
determinato
dall'assenza o
presenza di uno
dei due
contendenti, o
dal loro
combinarsi. La
conoscenza per
essere tale deve
avere
caratteristica
di assoluta, in
assenza di tale
condizione ogni
lacuna da vita
all'ignoranza,
che si traduce
in
un’ingannevole
creazione.
In ultima
analisi la
scuola
valentiniana è
una scuola che
narra come la
degenerazione
del pensiero
divino, porta
alla creazione
di questo mondo.
La degenerazione
del pensiero in
emozione o
passione porta
ad un movimento,
ad una frattura,
che a sua volta
comporta la
creazione del
mondo del fare e
della materia.
Del resto come
non cogliere una
grande verità
nell'assunto
valentiniano che
noi
interpretiamo ?!
Ogni pensiero
che viene
formulato dalla
mente,
nell'istante
stesso che viene
partorito
rappresenta un
universo
assestante
rispetto a
quanto espresso
in precedenza, e
successivamente.
Come non
accettare che la
Mente e l'Ente
nel momento che
l'attenzione
viene a
decadere, danno
vita ad un
processo
separativo. Che
porta il primo
ad occultarsi
alla seconda, e
la seconda ad
estraniarsi dal
primo ?!
Un processo
separativo, di
frattura, a cui
solamente lo
gnostico può
opporsi. Solo
colui che è Uomo
Interiore, può
risalire di
manifestazione
in
manifestazione,
fino alla radice
prima.
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