Letteralmente il
termine "Mandeo",
la cui origine
si perde in un
dialetto
aramaico,
significa
"il battezzato”,
ed è in Giovanni
il Battista,
colui che
dispensa il
battesimo, che i
Mandei
riconoscono
l'origine della
propria
tradizione.
Matteo 3:1 In
quei giorni
comparve
Giovanni il Battista a
predicare nel
deserto della
Giudea,
La religione
Mandea è stata
definita
l'ultima
religione
gnostica;
sopravvivendo a
quasi duemila
anni di
persecuzione da
parte di tutte
le altre
religioni
abramitiche, è
giunta fino a
noi, autentico
fossile vivente
di una
tradizione
"gnostica-cristiana"
coeva ed
alternativa al
cattolicesimo.
Quasi a
ricordare, per
coloro che non
sanno o che
volutamente
ignorano, come
le origini dello
stesso
cristianesimo
siano ben
lontane
dall'assumere
sembianze di un
monolitico e
rettilineo
sviluppo, bensì
trovano iniziale
espressione in
molteplici
comunità, gruppi
misterici,
iniziatici, che
in modo diverso
avevano ricevuto
il messaggio
cristico, e come
questo si era
innestato nelle
loro tradizioni
locali.
Del resto Roma è
solamente la
terza chiesa e
ancora oggi nel
bacino del
mediterraneo, là
dove si è
coagulato, il
fenomeno
cristiano trova
radice ed
espressione
nella diversità
di riti, di modo
di intendere e
vivere il
messaggio
cristico (fino
quasi a giungere
a veri e proprio
riti dal sapore
sciamanico) è
vario.
1. L'origine dei
Mandei
Non è certa
l'origine dei
mandei; una
delle tesi vuole
che i Mandei
derivino dai
Nazorei, una
delle tante
sette ebraiche
che durante la
repressione
romana fuggirono
verso la città
di Harran. Altra
tesi identifica
i Mandei con i
Sabei, citati
nello stesso
Corano. Alcuni
studiosi
sostengono che i
mandei sono
originari della
Mesopotamia, ed
infine c'è chi
vede in questa
comunità
religiosa i
discendenti dei
fedeli di
Giovanni il
Battista.
L'indeterminazione
sull'origine dei
Mandei, porta
gli studiosi a
dividersi
attorno
all'origine
della loro
religione. Per
alcuni il
mandeismo è
un'eresia
cristiana del
secondo secolo,
mentre per altri
è una religione
che raccoglie
elementi di
cristianesimo e
manicheismo.
Pare che la più
ovvia delle
ipotesi e cioè
che la religione
mandea possa
essere il
risultato
dell'incontro
fra elementi
zoroastriani e
l'insegnamento
di Giovanni il
Battista, non
sia tenuta in
gran conto.
Secondo una
delle tesi sopra
citate, i mandei
si rifugiarono
ad Harran
(Siria) a
seguito della
distruzione
dello Stato di
Israele da parte
dei romani, ma
non è da
escludere che
fosse in corso
una persecuzione
religiosa ai
loro danni da
parte degli
ebrei ortodossi.
Per alcuni
secoli rimasero
in quel
territorio, ma
poi furono
soggetti a nuove
vessazioni, in
quanto malvisti
sia dalla
comunità
cristiana che da
quella islamica.
A seguito di
tali eventi
furono costretti
a rifugiarsi
nelle zone
paludose del
Marsh in Iraq.
I Mandei
sostengono di
essere originari
della regione di
"Tura d'Madau",
mai individuata
dagli studiosi,
e di come la
loro religione
sia precedente
al
cristianesimo, e
al manicheismo,
e non sia stata
fondata da
Giovanni il
Battista.
Quest’ultimo
rappresenterebbe
solamente il più
grande dei
Profeti, ovvero
colui che
conclude la
rivelazione e
pone il sigillo
sulla storia
dell’uomo.
La lingua mandea
deriva da un
dialetto
aramaico,
ma tale
connotazione si
sta perdendo a
causa sia
dell'esiguità
del numero dei
mandei, sia per
le
contaminazioni
di arabo nella
loro lingua. I
Mandei, come
vedremo più
avanti, non
godono di
nessuna tutela
giuridica e
religiosa, e il
loro patrimonio
culturale e
umano rischia di
scomparire.
Nel seguito
considereremo
come Mandeo
derivi da
battezzato, ma è
utile ricordare
che qualcuno fa
risalire questo
termine a
Conoscenza.
Personalmente
considerato lo
stretto legame
per i Mandei fra
il Battesimo e
la Luce, ritengo
che le radici
possano entrambe
coesistere,
acquisendo così
nuova sostanza.
2. La Religione
Mandea
I
Mandei
considerano la
loro religione
una
proto-religione,
il cui punto di
origine è il
Mondo della
Luce. Il
mandeismo si
presenta come
una religione
monoteista, con
forti tratti
dualistici dove
un Dio Supremo
di Luce è
circondato da
Angeli, di cui
il più
importante è
Manda d-Haiyè
(Gnosi della
Vita). L'uomo
vive al limitare
del mondo delle
tenebre e del
male, dominato
da diavoli su
cui primeggia
Ruha, una sorta
di ArciDemone, e
la terra è stata
generata come
conseguenza
delle azioni del
Mondo della
Luce, e del
Mondo delle
Tenebre.
Inizialmente la
Terra era frutto
del male, ma
successivamente,
attraverso gli
Angeli e i
Profeti, il bene
si è insinuato
nel mondo.
Possiamo già
notare delle
similitudini fra
la visione
mandea, lo
zoroastrismo, la
gnosi
barbelotiana, e
il manicheismo.
I testi Mandei
riportano come
nel terzo secolo
d.c. vi furono
dei contatti fra
le comunità
manichee e
mandee, e come
lo stesso Mani
fosse stato
influenzato da
questa antica
religione,
suggerendo così
(per semplice
evidenza
storica) come
molto dello
gnosticismo deve
a questa
religione-misterica.
Tra le analogie
con lo
gnosticismo
barbelotiano e
lo zoroastrismo,
emerge con forza
la figura di
Adam il cui
corpo (Pagria di
Adam) è stato
prodotto dai
demoni, al
servizio di Ruha
e dalle potenze
planetarie. La
prigionia di
Adam è evitata
dagli esseri di
luce, in quanto
generano per lui
un compagno
dell'animo: Adam
(nascosto)
interno (kasya
del adam) e
comunicano a lui
i segreti del
mondo della luce
e delle tenebre.
E’ direttamente
da Adamo ed Eva
(dono del Padre
di Luce ad Adam)
discendono i
Mandei, che
hanno dovuto
prendere vita in
questo mondo di
tenebre, ma che
incarnano il
verbo di
salvezza.
Uno dei temi
principali della
speculazione
mandea è la
morte; vista non
come evento
individuale, ma
vero e proprio
“collasso”
cosmico.
L'estinzione di
Adam è ritenuta
un prototipo
dell'estinzione
generale. Questo
accadimento si
staglia al
centro della
speculazione di
questa
religione. Dopo
la caduta
dell'anima nel
corpo di Adam,
(Dhaii di Manda
) è la
conoscenza
dell’Universo
delle legge, e
della natura che
riempie e da
sostanza alla
sua discendenza
( I Mandei).
Adam quindi è
proiettato sia
alla conoscenza
che
all'estinzione;
la quale si
connatura nel
ritorno felice
dell'anima al
mondo di luce.
Per il Mandeo
ogni esperienza
in vita, è atto
preparatorio a
questo “viaggio”
verso la dimora
perduta; da cui
discende come la
morte viene
vissuta come un
passaggio non
funesto, ma
necessario alla
reintegrazione
dell’uomo nel
suo contesto
primordiale e
celeste.
L'uomo abbandona
il mondo
dell'illusione e
della sofferenza
al momento della
morte,
attraverso la
quale ogni anima
passa attraverso
degli stadi
intermedi fino
ad arrivare al
Regno della
Luce. Così come
per altre
religioni e
scuole
gnostiche, il
mondo terreno
avrà anch'esso
una fine.
Secondo la
tradizione
mandea, giungerà
un messaggero
che traghetterà
le anime dal
mondo
dell'oscurità al
Regno della Luce
e questo sarà il
segnale che è
giunto il
momento della fine
del mondo delle
tenebre. Al
termine esisterà
solo il Regno
della Luce e il
tempo della
sofferenza si
sarà esaurito.
Troviamo
identico mito
anche nella
religione
catara,
anch'essa
monoteista e al
contempo
dualistica, che
prevedeva sia un
ciclo di sette
ritorni per le
anime, sia
l'essiccamento
del mondo
terreno nel
momento in cui
ogni anima avrà
fatto ritorno al
mondo superiore.
Interessante
notare come tali
concetti sono
espressi anche
nella Cabala, a
riprova di
quanto lo
gnosticismo
abbia
influenzato le
varie tradizioni
esoteriche. Del
resto la visione
cosmogonica
mandea, non deve
far sorridere il
disattento
lettore, visto
che essa è ben
più raffinata
del convenzionale
Giudizio Finale
che troviamo
nella Bibbia.
L’Apocalisse,
attribuita al
Giovanni
Evangelista,
prevede la
seconda venuta
di Gesù, è
sicuramente
versione
semplificata di
un messaggio
antico che ci
ricorda la fine
del tempo
dell'uomo, e
l'inizio del
tempo divino.
Come molto
lascia intuire
la figura
centrale della
religione mandea
è Giovanni
Battista
(Drashia
d-Yahia),
l'ultimo dei
Profeti, che con
l'introduzione
del battesimo
permette
all'uomo di
incamminarsi
verso il Regno
di Luce. La
cerimonia del
battesimo
(Masbütä) si
connatura con
una triplice
immersione
sacra,
attraverso cui
si viene
purificati da
ogni iniquità e
ci si avvicina
al mondo della
luce. In ricordo
dei battesimi
nelle acque del
Giordano (ed a
maggior
simbolismo le
acque dei
battesimi sono
chiamate
Giordano), i
rituali mandei
avvengono presso
acque correnti.
Non solo quindi
viene
evidenziato il
potere
dell'acqua come
agente di
purificazione,
attraverso la
triplice
ripetizione (
tre è un numero
sacro legato
alla divinità ),
ma anche il
simbolismo
legato al
"correre" delle
acque, che
rappresenta non
solo il flusso
del tempo, ma
anche il
divenire di
tutte le cose, e
l'eterna
corrente vitale
che lega il
Mandeo a Dio.
Il
battesimo mandeo
non avviene
solamente al
momento
dell'ingresso
nella comunità,
ma ogni domenica
(habshaba) ad
emblema
dell'attenzione
che questa
fratellanza
ripone nella
purificazione.
Oltre alla
triplice
immersione, il
battezzato è
accompagnato da
una corona del
mirto (la cui
essenza
nell'antichità
veniva
utilizzata in
pratiche sia di
purificazione
che evocazione). In
seguito la
fronte del
battezzato viene
segnata dal
sacerdote con
olio consacrato,
e una semplice
comunione di
pane e di acqua
precede la
conclusione del
rito che avviene
con la stretta
di mano “della
verità"
(kushta).
I fedeli mandei
partecipano alla
cerimonia con un
abito composto
da sette pezzi e
completamente
bianco, a
differenza
dell'abito
sacerdotale che
è invece
composto da nove
pezzi. La
triplice
immersione
risulta essere
ritmata, quasi a
sottolineare con
energia il prima
e il dopo.
E' interessante
notare come i
mandei mettono
in rapporto il
bene spirituale
con il bene
fisico, ed
infatti il rito
del battesimo in
questa ottica
serve a guarire
i malanni del
corpo. Riti non
solamente di
purificazione,
non
esclusivamente
legati ad una
dimensione di
sacra teurgia,
ma anche
terapeutici,
elemento in
comune con altre
comunità
mistiche che si
formarono in
quel territorio
che va
dall'Egitto alla
Mesopotamia.
Oltre al
battesimo hanno
enorme
importanza per
il fedele mandeo
anche il
funerale e la
festa dei morti,
in quanto è
attraverso la
morte che
l'anima
raggiunge il
mondo della
Luce, ed è qui
così che la
morte diviene
seconda vita. La
messa per i
morti, o
piuttosto
l'ascesa dell'
anima al mondo
di luce è
una
caratteristica
fondamentale
della religione
Mandea che crede
in una seconda
vita, o vera
vita, dell'anima
dopo la morte. I
Mandei, così
come gli antichi
Egizi, dedicano
molto tempo ad
un ampio numero
di cerimonie che
garantirà il
futuro
dell'anima dopo
la morte; ecco
quindi che un
grande numero di
rituali di
purificazione
hanno come
obbiettivo
quello di
garantire
l'accesso
dell'anima al
mondo della
luce. Questi
rituali non si
limitano alle
cerimonie
religiose, ma
includono anche
determinati
pasti
cerimoniali;
come i pasti
nella memoria
del defunto. La
messa per i
morti ha un
valore simbolico
relato al
"ricordo"
dell'anima dopo
la morte,
e nel concederle
aiuto nel
relativo viaggio
pericoloso
attraverso “i
posti di
detenzione" o
del purgatorio
(matarata) prima
di giungere al
mondo di luce, e
sicuramente
all'accorto
lettore non
saranno sfuggite
le coincidenza
fra la
preparazione
dell'anima
mandea, e quanto
prescritto nel
Libro dei Morti
Egiziano.
Interessante
è notare la
grande rilevanza
del femminile
nella religione
Mandea. Eva non
nasce da una
costola di
Adamo, così come
nel filone
abramitico, ma
bensì
rappresenta un
dono inviato dal
Dio della Luce
per Adamo. La
storia mandea è
ricca di donne
che hanno
esercitato il
ruolo di
sacerdotesse o
di profetesse,
dimostrando
quindi una
sensibilità
spirituale non
legata a meri
orpelli fisici,
non corrotta
dalla carne, e
non limitata
dalle apprenze
di un corpo in
sè e per sè
caduco, ed
espressione di
un transito
terreno. I
neonati mandei
ricevono da
oltre 2.000 anni
il cognome della
madre.
E' difficile
dare esatta
cronologia alla
letteratura
sacra mandea,
vista la
scarsità di
elementi storici
su questo
popolo, comunque
alcuni studiosi
la collocano fra
l'era
precristiana e
il secondo
secolo dell'era
cristiana. I
Testi Sacri
sono:
- Il Ginza
(tradotto nel
1925 dallo
studioso di
religioni Mark
Lidzbarski), che
significa
"Tesoro". Questo
testo sacro è
composto da due
parti, la prima
parte è una
collezione di
diciotto
trattati di
cosmogonia e
mitologia. La
parte seconda è
dedicata
all'anima ed
alla relativa
ascesa (masiqta)
al mondo di luce
(è una raccolta
di inni per la
messa dei
morti).
- Il libro di
Giovanni (dyahya
di drasha) è
forse un
supplemento al
Ginza. Composto
da 37 sezioni,
raccoglie
elementi di
mitologia e
insegnamenti del
Battista.
- Il libro
canonico di
preghiera
(Qolasta),
raccoglie i
canti e le
preghiere corali
per le cerimonie
religiose,
soprattutto per
i battesimi e le
messe per i
morti.
- Lo Shuiale
Trisar, che è
composto di
sette parti ed è
ad uso soltanto
dei sacerdoti.
3. I Mandei e
Gesù Cristo
I Mandei come
altri gnostici
separavano la
figura di Gesù
da quella del
Cristo
(docetismo), non
potendo
riconoscere ad
un essere
spirituale,
inviato dal
Padre della
Luce, la
possibilità di
morire per mezzo
degli uomini e
delle tenebre.
Per i mandei il
Gesù terreno (
Ishu Mshiha) non
è il Salvatore,
ma un servo dei
demoni. Il suo
martirio è un
inganno da parte
del mondo delle
tenebre; mentre
il Cristo
Spirituale è
rappresentato da
Anosh Uthrà (
l'ultimo termine
significa angelo
), che altro non
è che Manda
d-Haiye inviato
come messaggero
di luce sulla
terra.
E' interessante
come i Mandei
attribuiscano a
Giovanni il
Battista tutti
gli elementi
caratteristici,
che un cattolico
attribuirebbe a
Gesù Cristo. I
Mandei
raccontano come
la nascita di
Giovanni fu
annunciata da un
Angelo a sua
Madre, e come
suo padre
Zaccaria fosse
un uomo molto
anziano (Come
S.Giuseppe).
Inoltre, sempre
nel racconto
mandeo, una
stella rimase
sospesa sul
luogo dove
doveva nascere
Giovanni, e come
egli fu
perseguitato
dagli ebrei
ortodossi, e
costretto alla
fuga per una
ventina di anni,
quando tornò nel
mondo Giovanni
era profeta e
guaritore, e
prese ad
insegnare e
battezzare.
Giovanni era
chiamato sia il
buon pastore,
sia il pescatore
di anime, titoli
identici a
quelli di Gesù,
e sempre per i
Mandei Giovanni
prese come suo
discepolo lo
stesso Gesù.
Matteo 3:13 In
quel tempo Gesù
dalla Galilea
andò al Giordano
da Giovanni per
farsi battezzare
da lui.
I testi mandei
sostengono che
Gesù travisò gli
insegnamenti di
Giovanni,
carpendone con
l'astuzia i
segreti, e
traghettando
nell'inganno gli
uomini. Gesù si
presentò a
Giovanni per
essere
battezzato, e,
vincendo le
iniziali
perplessità del
Battista, riuscì
a farsi
ammettere nella
comunità, ma
durante il
battesimo , Gesù
fu investito
dalla potenza di
Ruah
(l’Arcidemone),
e non degli
angeli della
Luce.
Certo è
interessante
notare come i
Mandei abbiano
sofferto
persecuzioni sia
da ebrei, che
islamici, che
cattolici, in
virtù della loro
diversità
nell’approccio
alla figura del
Cristo, e
malgrado ciò
hanno mantenuto
inalterato nel
tempo la loro
visione su di un
Gesù falso
profeta e servo
delle forze del
male. Una simile
connotazione di
Gesù, e al
contempo
l'indicazione di
un Cristo inteso
come Angelo o
Potenza
Spirituale, è
combaciante con
quella di
comunità e
scuole
gnostiche,
creando
un’interessante
solco religioso
e misterico.
Non possiamo non
ricordare come
gli stessi
Dositeo e Simon
Mago,
asserissero di
essere discepoli
di Giovanni il
Battista, e il
loro essere
contemporanei a
Gesù apre una
serie di fondati
interrogativi
attorno alle
origini stesse
del messaggio
racchiuso nel
cristianesimo;
che potrebbe
trovare non solo
radice diversa
da quello
dell’ebraismo,
ma dello stesso
Gesù.
4. I Mandei
oggi
Oggi le comunità
mandee sono
sparse fra Iran
ed Iraq, oltre a
qualche migliaia
di fedeli in
Europa ed in
Canada, in un
numero inferiore
ai 50.000
individui che
vivono nelle
zone più
impervie e
povere. Gli
aderenti alla
fede mandea
possono essere
trovati nei
villaggi nelle
terre impervie
comprese fra il
basso Tigri e il
basso Eufrate, i
fiumi che
circondano lo
Shatt-al-Arab e
nella provincia
iraniana
adiacente di
Khuzistan.
Le comunità
mandee nei paesi
musulmani sono
al limite
dell'estinzione,
a causa delle
barbarie a cui
sono sottoposte.
I Mandei non
sono inclusi
nelle
religioni del
Libro, e quindi
non godono di
nessuna tutela.
Ovviamente tali
comunità non
hanno neppure
l'appoggio da
parte dei
cattolici,
ponendosi come
storica evidenza
di religione
cristiana a loro
alternativa. Un
problema non
solo giuridico e
religioso, che
determina
un'autentica
pulizia etnica a
cui i mandei
sono sottoposti,
a causa del loro
scarso peso
politico sullo
scenario
internazionale.
Riporto quanto
segue tratto da
http://www.gfbv.it/3dossier/me/mandaeer-it.html
Dopo l'ascesa al
potere di Saddam
Hussein nel 1979
aumentarono gli
atteggiamenti
ostili verso i
Mandei. Tre il
1991 e il 1993 i
Mandei che
vivevano nella
zona del Marsh
(zona paludosa
nell'Iraq
meridionale)
furono vittime
di una vera e
propria campagna
di eliminazione.
Il regime si
scagliò con
tutta la
violenza
possibile contro
le popolazioni
delle paludi tra
Bassora, Samara
e Nassiriya. La
violenza del
regime colpì
particolarmente
gli Arabi del
Marsh che da
oltre 5.000 anni
vivevano in
quella zona.
Dopo le
ribellioni
sciite seguite
alla seconda
guerra del Golfo
del 1991
moltissimi
ribelli e
disertori si
rifugiarono
nella poco
accessibile zona
delle paludi,
vasta 150.000
km2, e Saddam
Hussein colse
l'occasione per
bonificare tutta
l'area. Il
provvedimento
colpì anche la
comunità mandea
che diminuì da
5.000-7.000
persone a
1.000-2.000
credenti.
Inoltre furono
distrutti tutti
i centri di
culto. I Mandei
persero la loro
patria nella
quale avevano
vissuto fin dal
5. secolo dopo
Cristo. I
sopravvissuti
fuggirono nelle
maggiori città
dell'Iraq.
Dopo la caduta
di Saddam
Hussein nel 2003
la situazione
dei Mandei è
ulteriormente
peggiorata. Dal
2003 sono
aumentati gli
omicidi di
credenti mandei,
gli stupri a
danno di donne e
ragazze mandee,
le umiliazioni
pubbliche, i
rapimenti e le
conversioni
forzate.
Trattandosi di
una miscredente,
lo stupro di una
donna mandea
resta impunito e
contemporaneamente
aumentano le
discriminazioni
nei confronti
dei Mandei in
generale:
licenziamenti
ingiustificati,
espropri,
arresti ed
esclusione da
incarichi
pubblici. Le
donne sono
costrette a
portare il capo
coperto e
durante l'ultima
guerra irachena,
i giovani sono
stati costretti
a prestare
servizio
militare
nonostante la
loro religione
proibisca loro
categoricamente
di uccidere. Nel
frattempo i
Mandei si
trovano spesso
costretti a
negare il
proprio credo e
le proprie
tradizioni, il
che costituisce
per loro uno dei
peggiori
peccati. Essi si
convertono
"volontariamente"
all'Islam e per
paura delle
persecuzioni e
delle
umiliazioni
assumono nomi
musulmani. Nel
2003 il leader
sciita e
giurista
Al-Hakeem
diffondeva sulla
sua homepage la
convinzione che
i Mandei
dovevano o
essere uccisi o
essere costretti
a convertirsi
all'Islam.
Centinaia di
famiglie mandee
sono fuggite in
Siria o in
Giordania, dove
vivono in
condizioni
disperate.. "
In questo
estratto datato
8 AGOSTO 2007
http://www.megachip.info/modules.php?name=Sections&op=viewarticle&artid=4476
si parla dei
Mandei e delle
loro
persecuzioni da
parte dell'Iran,
intento a creare
una zona sciita
sotto il suo
controllo in
Iraq.
"Intervista di
Willi Langthaler
con al-Kubaysi
Abduljabbar
al-Kubaysi,
influente leader
politico della
Resistenza
irachena e
segretario
generale
dell'Alleanza
Patriottica
Irachena (API),
risponde alle
domande di Willi
Langthaler sulla
situazione che
si va delineando
in Iraq. Parigi,
luglio 2007
Domanda: In
quest'ultimo
periodo i media
europei, nel
trattare
dell'Iraq, ci
hanno parlato
esclusivamente
di una guerra
civile
interconfessionale.
Che cose succede
in realtà?
Risposta : In
realtà, sono gli
occupanti
statunitensi e
il governo da
essi imposto a
spingere in
direzione di
questa guerra
civile
interconfessionale.
Anche gli
Iraniani, poi,
vi hanno il loro
interesse,
poiché anch'essi
auspicano una
federazione nel
Sud: stanno
tentando di fare
in modo che
sunniti,
cristiani e
mandei [piccola
comunità
religiosa di
tipo
gnostico-dualista
dalle
antichissime
origini che vive
nella provincia
di Bassora e
nello Shatt
el-Arab
iraniano, NdT]
se ne vadano per
ottenere una
zona puramente
sciita. In
condizioni di
guerra queste
spinte
settaristiche
hanno un effetto
immediato. "
I Mandei furono
rispettati come
credenti dai
mussulmani fino
a quando furono
identificati
come i
misteriosi
Sabei, antica
religione di cui
poco sappiamo,
citata nel
Corano. Nel
momento in cui
questa
identificazione
è venuta meno, i
mandei hanno
perso qualsiasi
tutela religiosa
e giuridica,
condannati a
subire stupri,
violenze e
confische,
portando così
un'antica
religione
sull'orlo
dell'estinzione.
5. Mani
e I Mandei
Spinto ad
approfondire
alcuni argomenti
laterali al
cristianesimo
delle origini,
in virtù di un
piccolo ciclo di
conferenze; mi
sono imbattuto
in un elemento
di sicuro
interesse per
una visione
alternativa
dello stesso
cristianesimo.
La questione
riguarda Mani il
fondatore del
manicheismo, una
religione
universale(1)
(come quella
cattolica ) che
si diffuse dal
bacino del
mediterraneo, in
Grecia, fino in
India ed in
Cina. Religione
che raccoglieva
elementi di
Zoroastrismo,
Buddismo, e
Cristianesimo,
apparentemente
sicretistica nel
metodo, ma non
nell'essenzialità
del messaggio
(un mondo del
divino duale e
in perenne lotta
).
Durante gli
approfondimenti
è emerso come la
famiglia di
Mani, con ogni
probabilità
fosse di
religione
mandea, o di una
realtà da essa
derivata. E ciò
spiega la poesia
liturgica e
mitologia
manichea, e come
nell'esposizione
religiosa di
Mani non sia
assolutamente
presente la
componente
profetica e in
generale quella
ebraica.
Se pensiamo a
come il
Manicheismo, con
uno dei suoi
rami derivati ha
attraversato
l'europa
balcanica, e
come da esso
siamo giunti poi
ai Catari, e
ancora alla
Chiesa
Giovannita; non
possiamo che
prefigurare
anche
un'alternatività
cristiana a
quando fino
adesso
ufficialmente
riconosciuto.
6. Conclusioni
Non è stato
facile parlare
dell'origine dei
Mandei, in
quanto le prove
storiche sono
assolutamente
scarse, anche se
bisognerebbe
chiederci se la
migliore prova
non sia
l'esistenza
stessa di questo
popolo e di
quanto viene
tramandato dalla
loro tradizione
(che come minimo
copre oltre
2.000 anni di
storia). I
Mandei hanno
idee molto
precise sulla
loro origine,
credono che la
loro religione
deriva
direttamente dal
Mondo della
Luce, e che sia
più antica
del
cristianesimo,
del manicheismo,
dell'ebraismo ed
infine dello
zoroastrismo.
Non solo la
religione mandea
precederebbe le
altre religione
monoteiste, ma
in misura
diversa le
avrebbe
influenzate,
dando quindi un
senso
rettilineare,
seppur carsico,
alla tradizione
in esse,
variamente,
incarnata. Come
abbiamo visto la
religione Mandea
si propone come
un particolare
monoteismo, che
non trova radice
nel ceppo
abramitico da
cui sono
scaturiti,
seppur con
diversa
gradazione,
ebraismo,
cattolicesimo
(cristianesimo)
e islamismo.
Tale "diversità"
appare sia nel
ruolo
sacerdotale e
profetico, non
limitato
solamente agli
uomini,e nei
riti dove il
popolo dei
fedeli è parte
attiva, ma anche
nel particolare
binomio
fede-conoscenza
che viene
proposto. Dove
l'una (la fede)
è premessa
dell'altra (la
conoscenza), e
non sono
proposte come
inconciliabili
mete spirituali;
poste l’’una
agli antipodi
dell’altra. Il
rito del
battesimo
ripetuto, la
triplice
immersione, il
considerare cosa
unica il
benessere
spirituale e il
benessere
fisico, la morte
vista come rito
di passaggio
verso mondi
superiori, il
continuo
richiamo a luce
e tenebra,
rendono il
mandeismo una
religione
"anche" di
conoscenza, e
non solo di fede
(Il mandeo crede
e sa che durante
il battesimo il
Mondo di Luce è
presente in
lui). Una
religione che
dovrebbe far
molto riflettere
per l'intensità
misterica dei
riti, molto
simili a veri e
propri rituali
di iniziazione.
Seppur non ci
sono certezze
storiche attorno
all'orgine dei
Mandei, è
rilevante il
loro sostenere
collocarsi prima
allo stesso
Giovanni
Battista,
lasciando così
intuire come il
punto di origine
del
cristianesimo, o
almeno del
messaggio in
esso contenuto,
sia ancora
avvolto dalla
nebbia del
mistero e del
simbolismo,
malgrado la
comune
convinzione che
lo vuole legato
all’ebraismo e a
Gesù. Del resto
queste
tematiche, oggi
relegate ad
ambienti
accademici o
esoterici, sono
state dibattute,
anche con
violenza, nei
primi anni
dell’era
cristiana, per
poi essere
soffocate nella
repressione
religiosa e
culturale.
Non sarà
sfuggito come la
religione Mandea
presenta molti
tratti in comune
con lo
Zoroastrismo,
un'antica
religione della
Persia
preislamica, che
si fonda in un
conflitto fra
Ahura Mazda (Dio
della Luce), e
Angra Mainyu (il
Dio delle
Tenebre). A
questo conflitto
partecipano, in
base alla loro
propensione e al
prevalere della
componente di
luce o della
componente di
tenebra, tutti
gli esseri
viventi; in una
sorta di guerra
cosmica fra
conoscenza ed
ignoranza, luce
e tenbre, bene e
male. Un
tema quello del
dualismo fra
luce e tenebre
fortemente
presente anche
nello
gnosticismo,
seppur in una
forma
maggiormente
legata
all'individuo;
tale argomento
non è il solo
che sembra
ricondurre il
mandeismo fra le
religioni
gnostiche
assieme al
Manicheismo e al
Catarismo.
Troppi i gruppi
(Terapeuti,
Esseni, Mandei,
ecc..), troppi i
profeti e i
mistici
(Giovanni il
Battista,
Dositeo, Simon
Mago, ...), che
sembrano
costellare la
terra compresa
fra Egitto e
Mesopatania
2.000 anni fa,
per lasciar
credere che
semplicemente il
Cristianesimo è
il frutto
dell'insegnamento
del Cristo, o
lasciare il
monoteismo
perennemente
ancorato alla
radice ebraica.
Così come vuole
una certa
tradizione, che
spesso sembra
vacillare
innanzi ai colpi
della storia e
della libera
ricerca.
Fino ad aprire
la mente al
dubbio dei
dubbi: e se la
stessa figura di
Gesù altro non
fosse che la
trasposizione di
Giovanni il
Battista, il cui
insegnamento
oltre ad essere
custodito dai
Mandei,
attraverso
comunità
mistiche e
gnostiche è
giunto fino in
Francia
incarnandosi
della religione
Catara ?