Vangelo di Maria
Loghion 14
di Filippo Goti
(14)..."
Per questo
motivo il bene
venne in mezzo a
voi, nell’
(essenza) di
ogni natura per
restituirla alla
sua radice . E
proseguì
dicendo: “ Per
questo vi
ammalate e
morite, perché
voi amate ciò
che è
ingannevole, ciò
che vi
ingannerà. Chi
può comprendere,
comprenda.
Il bene di cui
parla il Maestro
Gesù in Cristo
risulta essere
coincidente con
la forza che è
in grado di
operare affinchè
ogni creazione (
manifestazione )
sia riassorbita
nella creazione
precedente. Nel
passo successivo
del Loghion lo
stesso Salvatore
parla
dell'Amore, è
quindi
deducibile che
il bene qui
rappresentato
non sia pertanto
quanto
determinato in
dicotomia
rispetto al
male, un
principio in
natura divina
che implica un
eguale ma
opposto
principio, ma
bensì l'Amore
che tutto arde.
Il bene quindi
non avrebbe
funzione di
agente, ma di
aspetto
qualitativo
dell'Amore.
L'amore scende
fra gli uomini
per dissolvere
ogni creazione,
e ricondurla
alla propria
radice. Ciò è
due volte bene,
in quanto è bene
per l'uomo che
conosce la
natura delle
cose, ed è bene
in quanto è atto
che interrompe
il perpetuarsi
infinito delle
creazioni, e
quindi
l'allontanamento
da Dio.
Alla luce di
quanto sopra
possiamo leggere
come segue la
restante parte
del loghion. Per
questo voi (
uomini ) create,
ed esse ( le
creazioni ) sono
la vostra
progressiva
morte, perchè
voi amate (
profanamente,
grossolanamente
) ciò che è
ingannevole ( il
creare altre
manifestazioni
).
Il creare
nell'illusione
di amore, è
l'identificarsi
con le cose di
questo mondo,
che è esso
stesso una
manifestazione,
una creazione di
un mondo
superiore. La
condizione umana
è come quella di
un bimbo che
risucchiato da
una corrente,
confonde il
fondo del mare,
con la
superficie dello
stesso, e
cercando la
salvezza, trova
la morte.
Questo loghion
ci offre anche
un'altra
interessante
chiave di
lettura. Il Bene
è l'aspetto
qualitativo
dell'Amore
Sacro, che emana
dal cuore divino
e che tende
verso il cuore
divino, esso è
assente, in tale
qualità, dal
creato, dalla
manifestazione,
in quanto essa è
male ed è
ingannevole: un
non essere. Ne
discende che fra
le cose di
questo mondo,
non vi è
possibilità di
riscatto, senza
il giusto
intermediario
che è l'Amore,
che però agisce,
deprivando di
contenuto, sulle
cose tutte di
questo mondo.
Tale processo si
chiama
destrutturazione.
La prima
destrutturazione
è fra l'Io e il
corpo fisico. Ma
questa
destrutturazione
in realtà è
frutto
dell'involuzione
creativa, della
perdita di
capacità
rigenerativa del
fisico.
Ineluttabile
constatazione
dell'erronea
direzione che a
intrapreso
l'uomo (
manifestazione )
nella sua arte,
emulativa,
creativa. In
verità la vera,
e dolorosa,
destrutturazione
è fra l'Essenza
e l'Io, dove
l'uomo di
conoscenza,
grazie all'Amor
Divino, che si
manifesta nel
Fuoco dello
Spirito Santo,
dissolve il male
illusorio del
"fare".
Approfondimenti
Platone
(Simposio,
203b-204a,
U.T.E.T.,
Torino, 1981, p.
124-126) :
Poiché, dunque,
è figlio di Poro
e di Penìa, ad
Amore è toccata
la sorte
seguente. In
primo luogo è
sempre povero e
ben lontano
dall’essere
delicato e
bello, come
credono i più,
anzi è duro e
lercio e scalzo
e senza tetto,
abituato a
coricarsi in
terra e senza
coperte,
dormendo
all’aperto sulle
porte e per le
strade e, avendo
la natura di sua
madre, è sempre
di casa col
bisogno. Per
parte di padre,
invece, è
insidiatore dei
belli e dei
buoni,
coraggioso,
audace e teso,
cacciatore
terribile,
sempre a tramare
stratagemmi,
avido di
intelligenza e
ingegnoso,
dedito a
filosofare per
tutta la vita,
terribile
stregone,
fattucchiere e
sofista. E per
natura non è né
immortale né
mortale, ma ora
fiorisce e vive
nello stesso
giorno, quando
gli va in porto,
ora invece muore
e poi rinasce
nuovamente in
virtù della
natura del
padre. E infatti
l’oggetto
dell’amore è ciò
che è realmente
bello, grazioso,
perfetto e
invidiabilmente
beato, mentre
l’amante ha un
altro aspetto,
quale quello che
ho esposto."
Marsilio
Ficino: per
questo pensatore
di spessore il
corpo fisico è
"dentro"
l'anima.
L'autore del De
christiana
religione e
della Theologia
platonica
riconosce
l'universo come
una gerarchia
organizzata in
cinque Enti o
manifestazioni:
Dio, Angeli,
Anima razionale
( copula mundi),
Qualità e Corpo.
Hilman (
psicologo
contemporaneo):
"Immaginiamo
l'anima mundi
non al di sopra
del mondo, come
se lo circ
ondasse quale
divina e remota
emanazione dello
spirito, mondo
di potenze, di
archetipi e di
principi che
trascendono le
cose e neppure
come insita nel
mondo materiale,
quale suo
vivente
principio
panpsichico.
Immaginiamo
piuttosto
l'anima mundi
come quella
particolare
scintilla di
anima,
quell'immagine
seminale, che si
offre attraverso
ogni singola
cosa nella sua
forma
visibile... Non
vi sto dunque
chiedendo di
soffermarvi su
qualcosa di
completamente
nuovo e
radicale, ma su
qualcosa che è
sostenuto in
modi diversi da
Platone, dagli
Stoici, da
Plotino, e dai
mistici ebraici
e cristiani,
qualcosa che si
manifesta
magnificamente
nella psicologia
rinascimentale
di Marsilio
Ficino e anche
di Swedenborg e
che trova la sua
esaltazione
nella mistica
mariana, nella
devozione
sofianica, nella
Shekinah. Alcuni
dei concetti di
questa visione
li ritroviamo
nei romantici
tedeschi e
inglesi, e nei
trascendentalisti
americani, come
pure in filosofi
panpsichisti di
varie tendenze,
da Leibnitz,
Peirce, Schiller,
Whithead, fi no
a Hartshorne.
L'anima del
mondo ritorna
anche nella
posizione
pluralistica di
William James
attraverso il
suo interesse
per Fechner, e
il suo occuparsi
di ciò che è
particolare,
personale, o
della
singolarità
degli eventi più
che di astratte
totalità. L'
anima mundi
ricompare in
altre forme,
come il
"collettivo" in
Jung, come il
carattere
fisiognomico
della psicologia
gestaltica di
Kofka e Kohler,
nella
fenomenologia di
Merleau-Ponty,
di Van den Berg,
nella poetica
della materia e
dello spazio di
Bachelar, e
perfino in
Roland Barthes,
e naturalmente,
di quando in
quando, nei
grandi poeti e
tra quelli di
questo secolo,
in particolare
in Yeats, in
Rilke e in
Wallace
Stevens....Quando
per esempio mi
si chiede: "come
è stata la corsa
in autobus" io
rispondo:
"penosa,
terribile,
disastrosa !"…
Ma queste parole
descrivono me, i
miei sentimenti,
la mia
esperienza, non
la corsa
dell'autobus,
che magari era
piena di
scossoni e di
brusche
sterzate,
affollata,
satura di
vapore, malsana,
con lunghe
fermate. Anche
se io ho fatto
attenzione
all'autobus e al
viaggio il mio
linguaggio ha
trasferito
questa
attenzione in
nozioni che
riguardano me.
L'Io ha fatto
scomparire
l'autobus e la
mia conoscenza
del mondo
esterno è
diventata un
resoconto
soggettivo dei
mie sentimenti>>
Sublimazione
(psicoanalisi):
meccanismo
attraverso il
quale una
pulsione
aggressiva o
sessuale viene
traslato in
un'azione non
aggressiva o
sessuale, avente
finalità
sociali,
intellettuali e
artistiche
utili.
Cabala:
L'Amore
rappresenta
quella variabile
che permette
alla Sephira
inferiore di
re.integrarsi
nella Sephira
superiore,
annullando così
l'effetto
entropico che si
viene a
determinare nel
momento in cui
ogni
manifestazione
scaturisce dalla
manifestazione
precedente.
Determinando
così
inevitabilmente
una progressiva
incapacità a
creare. Tale
incapacità si
traduce in
progressiva
sterilità del
piano superiore
e inferiore
delle
manifestazioni.
L'increata
Sephira è
l'intermittente
Daath (
conoscenza e/o
amore sacro.
Amore Sacro:
l'Amor
Divino, l'Amor
rivolto al
Divino. Quella
tensione, frutto
di una
rimembranza, che
spinge l'uomo di
conoscenza a
tendere tutto se
stesso verso un
Piano Superiore
Ideale, diretta
espressione
della Deità.
Amore
Profano: le
quotidiane
istanze
sessuali, ed
emotive che si
consumano, e che
consumano, in
mezzo agli
uomini.
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