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NeoGnosticismo
di Filippo Goti

Con ogni evidenza malgrado Abraxas, i lavori di approfondimento sullo gnosticismo storico e gli interventi in lista attorno al cristianesimo primitivo, non sono mai riuscito a spiegarmi attorno a quel fenomeno spirituale che è stato lo gnosticismo di area mediterranea, e la discontinuità oggi rappresentata dallo neognosticismo. Del resto lo stesso Introvigne si è ben prodigato in articoli, storicamente corretti e pregni di spunti, attorno al tratteggio del fenomeno neognostico, che sicuramente è altro rispetto allo gnosticismo storico.

Personalmente ritengo che vista la possibilità odierna di accedere alle fonti storiche dello gnosticismo, (Edizioni Utet, Tea, Sei, ecc...) senza mediazioni, la perseveranza in errore ed in impostazioni assurde ha solamente l'obiettivo di non sovvertire accomodamenti moderni e contemporanei, relativi a riconoscimenti di frangia, ambiti di convenienza, e proliferazione di cariche, iniziazioni, ed investiture atte ad appagare l'ego. Finendo con il coprire di ridicolo, semmai ve ne fosse ulteriore bisogno, il sedicente esoterista moderno impegnato nel raccogliere iniziazioni.

Ancora recentemente in una cena conviviale ho udito qualcuno parlare di religione gnostica, e alle mie osservazioni ha fatto spallucce ponendo una verità storica allo stesso livello del suo convincimento personale, maturato per frequentazioni ed udito dire.

La Chiesa Gnostica di Krumm Heller, e di conseguenza quella di Samael Aun Weor, espressioni neognostiche, come del resto la Chiesa Gnostica Cattolica di Aleister Crowley, o le Chiese di derivazione del Bertiux, oppure la Chiesa di Sophia o di Abraxas americane, senza citarne le altre, sono tipiche espressioni neognostiche, nate i ambito massonico. Conosco fin troppo bene, da studioso e da esoterista, i loro rituali, tratti dal Vangelo di Filippo o dalla Pistis Sophia, i meccanismi, e il livello di preparazione storica ed iniziatica dei loro animatori.

Le Chiese su menzionate sono espressioni "tutte" di un arco temporale che va dal 1850 al 1930 (con le successive diramazioni ), nate in ambito paramassonico (come il moderno templarismo) e fondate su principi neoermetici, più che gnostici. Tanto che un mio fraterno amico devoto agli studi di Dante, alla frequentazione rosacrociana, ha avuto modo di meravigliarsi come in questi ambiti il Dio Tetragrammatico viene spesso incluso nei rituali, pur essendo evidente l’avversità che gli gnostici nutrivano verso questa figura e quanto rappresentasse. E alle sue obiezioni è stato risposto che è questione di conoscenza. Del resto chi è in possesso di uno qualsiasi dei loro Credo, o del messale, avrà modo di stupirsi della convergenza con il rituale cattolico; come non può rimanere allibito dal numero impressionate di devozionalismi richiesti al "fedele", tanto da far sembrare il Credo Cattolico un inno alla libertà spirituale.

Esse rappresentano (come le varie chiese scismatiche , di cui è un continuo brulicare) nel migliore dei casi dei "culti" ( e comprendiamo bene come culto e religione, stonano con gnostico), nel peggiore dei casi luoghi per manovratori di piccolo cabotaggio.


 

Religione è un termine che deriva da religio, e significa collegare, unire, raccogliere. Come può qualcosa che raccoglie universalmente, liberare individualmente ? Non di rado è facile riscontare nei fedeli di questi nuovi culti un'assoluta incapacità di comprensione attorno a cosa stanno ponendo in essere, o cosa vanno recitando. Dimostrandosi nei fatti semplici uomini di fede, solamente un poco più arroganti. Non vorrei qui citare termini come controiniziazione, o controtradizione, ma sicuramente confusione ed illusione danno bene il senso della situazione.....


 

La loro liturgia che non trova assoluto riscontro negli elementi gnostici tradizionali, la credenza di dover combattere una lotta contro la Chiesa Cattolica, la convinzione di detenere una verità di fede, una miriade di "IO CREDO" (nella barbelo, nella Sophia, nel Paracleto), una serie di assurdità iniziatiche, storiche, e spirituali per giustificare l'esistenza delle stesse e la loro continuazione, contraddistinguono queste iniziative, che vivono spesso in funzione del carisma di un patriarca, e del magnetismo che esso esercita su animi più deboli.

Del resto vorrei ricordare, che Valentino ( il più fine Maestro Gnostico Alessandrino ) e i suoi discepoli, partecipavano alle funzioni liturgiche con gli altri cristiani; mentre a parte si raccoglievano in cenacoli o fratellanze. Valentino in vita non fu mai accusato di eresia, essendo egli stesso cristiano, e limitandosi al commento segreto dei passi evangelici, dei simboli, e dei riti, con coloro che riteneva fratelli. Ciò non ha impedito alla sua scuola esprimere testi, di alto valore iniziatico, quali il Vangelo di Filippo, la Pistis Sophia, che per il ricco simbolismo potrebbero benissimo rappresentare pietre fondamentali per una riscoperta del simbolismo cristiano, e della metafisica su cui esso trova fondamento.

Per Ireneo (contro le eresie) gli gnostici non erano coloro che incarnavano una visione alternativa del messaggio detenuto dalla Chiesa Struttura, e neppure che avevano elementi gnosologici; ma coloro (Valentiniani e Basilidiani) che in una "particolare gnosi" alternativa alla "fede" vedevano agente di transunstazione e agente escatologico. In altri termini coloro che propugnavano una via individuale al mistero del ritorno, e non omologata in un percorso universale. Una via priva di sacerdoti, ove l'uomo sia esso stesso sacerdote di se stesso. Anzi i Padri della Chiesa si dolevano di come gli gnostici fossero nel numero dei veri fedeli, onde sottolineare una non volontà, o esigenza, separativa da parte degli gnostici stessi.


Sicuramente termini quali "alchimia", “eretismo” e "gnosticismo" sono buoni per veicolare iniziative di vario genere, e per detenere delle piccole rendite di posizioni o centri di comando. Atti a spostare persone da scatola in scatola, seguendo il pifferaio magico di turno. Del resto questo è il dramma dell'uomo, il preferire ad una ricerca intima, quanto da altri veicolato e confezionato.


Basterebbe citare, la gestione della Chiesa Gnostica Italiana, messa in sonno dal proprio Patriarca, e la successione carbonara alla morte di quest’ultimo. Perchè in una persona dotata di buon senso venga a mancare ogni velleità di interesse verso queste espressioni. Buffo come persone che da mattina a sera stanno ad imprecare verso la struttura della Chiesa Cattolica, la sua omissioni di verità, poi si trovano ad emulare le gesta che condannano.

Certo nel passato abbiamo avuto personaggi come Mani e Marcione che hanno fondato Chiese. E' però vero che non tutti gli storici li considerano pienamente gnostici.

Il primo si considerava profeta e ha fondato la prima Religione a carattere universale e sincretistico nel metodo (coniugando la forma del buddismo, dello zoroastriamo e del cristianesimo), ma non nel nucleo essenziale con una forte identità dualista, e fondata sull’illuminazione come via escatologica.

Il secondo propugnava una purificazione del cristianesimo agli elementi giudaici. Tema questo sempre presente in ogni epoca. Ma Marcione era fine teologo, anche se corrispondente di Cedrone un caposcuola gnostico. E la sua opera voleva essere in ambito della Chiesa Struttura, e solo successivamente costretto ad operare esternamente.


Se la Chiesa è una struttura formata da una docetica, una tradizione trasmessa, un corpo sacerdotale, e un corpo di fedeli, con rapporti intercorrenti e correlanti questi vari elementi, una Chiesa è nei fatti un Ordine.
Come può un Ordine, qualunque esso sia, incarnare l'anima dello gnosticismo, dove storicamente è provato che ogni discepolo raggiunta la docetica completa uscendo dalla scuola che lo aveva formato, ne fondava un’altra ( Si veda Saturnino, Menandro, i discepoli di Valentino, ecc...)? Ciò accadeva perchè nello gnosticismo, l’uomo non è imbrigliato dal verbo scritto o dal rito, ma liberato dalla conoscenza che irrompe (fulmine nelle tenebre) continuamente, mostrando la caducità e fallacità della materia, e della dialettica; ponendo ogni uomo che in essa si riconosce su di un piano individuale rispetto al binomio coscienza-conoscenza.

Ecco allora la fratellanza, o la scuola, come naturali forme di espressioni dello gnosticismo alessandrino, seppur non è semplice comprendere le sottili differenze che animavano il tempo del cristianesimo primitivo, è altrettanto vero che nella confusione ( spesso voluta moderna ) molti si muovano più con l'indole del reclutatore per galeoni, che con quella del testimone di se stesso.

 


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