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Non Dualismo
di Filippo Goti


Affermare che lo gnosticismo storico, di area mediterranea, è intrinsecamente caratterizzato da dualismo, non corrisponde a verità. Nello gnosticismo autentico non vi è dualismo ontologico, ma fenomenologico. La radice prima dell'autentico pensiero gnostico si fonda sulla non limitazione del Pleroma, e nella plenitudine, qualità senza qualità, che lo contraddistingue. Niente è oltre il Pleroma che non sia manifestazione, seppur deteriorata, del Pleroma medesimo. Quindi se il Pleroma è illimitato, ne discende che niente può sussistere oltre al Pleroma stesso, e che quindi ogni realtà non è altro che una chimera che si pone innanzi all'osservatore stesso, che è anch'egli parte del Pleroma, anche se ignora, difetto di percezione, tale Ultima verità.

Ovviamente vi sono diversi gradi di difetto di percezione, ma il tendere non è il conseguire, e il conseguire esclude il tendere. Lo stato in essere, non è lo stato verso l'essere. E in questa asserzione si fonda in ultima analisi il problema duale, nella sua varietà: Bene/Male, Conoscenza/Ignoranza, Uomo/Dio, e via discorrendo in ogni coppia di apparenti opposti, che sussistono proprio in virtù del difetto di chi percepisce. Tutto ciò genera l'illusione di avere determinato con chiarezza le nostre coordinate, ma esse saranno inevitabilmente fallaci, come fallace è il sistema dove siamo imprigionati, per nostra unica volontà. Un sistema dove la realtà in quanto tale non esiste, ma è frutto delle sommatorie delle realtà intime dei componenti del sistema stesso.

La condizione umana, che lo gnostico studia e rappresenta, è transitoria e caduca, e comunque avrà un termine, coincidente con il ritorno al Pleroma: Il cosmo finirà per consunzione, a causa del ritorno di tutti gli uomini, o della loro dissoluzione. Ed è da questa transitorietà che si erge l'illusione della limitazione e della molteplicità, che non permette di riconoscere come tutto sia non solo riconducibile al Pleroma, ma il Pleroma stesso, che anima ogni cosa.

L'uomo gnostico non è un monolito indifferenziato, ma la sua composizione occulta risulta essere varia: corpo, mente, anima e pneuma. Fra queste quattro partizioni l'ultima rappresenta la scintilla divina, l'uomo gnostico ad immagine e somiglianza dell'Adam Celeste, che è portatore dell'istanza, della volontà, al ritorno.

Indubbiamente lo gnosticismo rappresenta lo stato dell'uomo, come una vita in uno stato di separazione dal Pleroma. L'uomo è disperso e facente fattiva parte di un Cosmo, che è oppositore all'anelito di ritorno insito nella sua particola divina. Tale rappresentazione non è lo stato iniziale del tutto, ma solamente la condizione ultima dell'uomo, dettata dalla caduta pneumatica e da quello che ha comportato: allontanamento dalla Luce.

Quindi il dualismo non è causa prima, ma effetto di un'azione ( la caduta ), che ha rotto uno stato di equilibrio iniziale ( la pace del Pleroma ). La caduta pneumatica è a sua volta si causa del dualismo, nelle sue diverse sensibilità, ma è a sua volta effetto di una turbolenza che si è venuta a creare nelle regioni più esterne del Pleroma. Dove a cagione del "desiderio" una delle promanazioni eoniche, ha generato una massa dal pesante vibratorio, che creando "peso" e "volume" ha piegato, avviluppando, una porzione del pleroma, generando vuoto e illusione

Se ben riflettiamo il desiderio è pulsione sia indotta, ma anche generatrice, come in questo caso, di dualismo. Desideriamo qualcosa che non abbiamo, qualcosa che è posto oltre noi stessi, o che noi percepiamo oltre noi stessi, creando in tal modo l'illusione della separazione, e una tensione.

In virtù di quanto sopra indicato possiamo rappresentare il nostro cosmo come una "sacca pneumatica", un'escrescenza tumorale, che si sviluppa si nell'ordine immutabile preesistente, ma generando un oltre. Ciò ovviamente non significa che non vi è logica, ne regole in questo Cosmo, solamente che tali regole e logica, non sono altro che una degenerazione delle forme Archetipali che ispirano il contino conoscenziale e coscienziale del Pleroma. Quello che dobbiamo ricordare, è che se anche se degenerata, la Lex di questo mondo, in se conserva rimembranza della Lex del Pleroma, che è coincidente con il Pleroma stesso. E' accidentalità il sinonimo di Cosmo, e la degenerazione, che esso rappresenta è una spinta incontenibile verso l'oscurità, che esso rappresenta, essendo causa della propria dannazione, in virtù della propria illusoria esistenza.

Ma la scintilla, la particola pneumatica che in ogni uomo è presente, in se anela al ricongiungimento, al superamento di questa deriva, allo sforamento della ciste energetica e della sacca pneumatica rappresentata dal Cosmo. Ecco quindi da un lato la ragione del dualismo, come istantanea dello stato di fatto in cui ci troviamo, e dall'altra la sofferenza, vista come il ricordo della lontana comunione con il tutto, e l'attuale constatazione della separazione.

Abbiamo parlato di Ignoranza, essa non va intesa in chiave di erudizione, in quanto la stessa erudizione, se fine a se stessa, è illusione, ma bensì di non conoscenza del divino. Ad essa, prerogativa di questo mondo, si contrappone la Conoscenza del divino, una conoscenza (GNOSIS) che nella sua pienezza porta alla consapevolezza di Se, in quanto si perviene alla coincidenza fra Uomo e Dio, proprio in funzione della Conoscenza, che è vista come veicolo e forma di redenzione.

Se la Conoscenza è l'aspetto dinamico della consapevolezza, l'ignoranza è l'aspetto dinamico dell'oblio, e può essere vista come la defezione della conoscenza, della luce divina, dalla sostanza di questo mondo. Risulta necessario quindi il processo inverso, che si ottiene attraverso l'intelletto, funzione della Coscienza ultrasensibile, e dono dello Spirito Santo, in cagione della nostra Glorificazione attraverso le opere di Dio. L'intelletto ci permette di trascendere, filtrare, gli accadimenti in esperienza sottile, che è cibo per la nostra anima.

Concludendo quindi non ci rimane che affermare che lo gnosticismo, che vogliamo veicolare, non solo non rappresenta un sistema esoterico duale, ma si propone attraverso il connubio di pratiche mistiche e magiche, di reintegrare la frammentazione pneumatica, attraverso la rimozione, passando prima dal ricordo, di tutte le istanze di separazione.


     
       


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