O Simon mago, o
miseri seguaci
che le cose di
Dio, che di
bontate
deon essere
spose, e voi
rapaci per oro e
per argento
avolterate, or
convien che per
voi suoni la
tromba, però che
ne la terza
bolgia state.
(Dante, Inferno,
XIX, 1-6).
Atti
8:9
V'era da tempo
in città un tale
di nome Simone,
dedito alla
magia, il quale
mandava in
visibilio la
popolazione di
Samaria,
spacciandosi per
un gran
personaggio.
Atti 8:10
A lui aderivano
tutti, piccoli e
grandi,
esclamando:
«Questi è la
potenza di Dio,
quella che è
chiamata
Grande».
La vita
Parlare di Simon
Mago, significa
volgere lo
sguardo fino
agli albori
della
cristianità,
essendo per
nascita
contemporaneo
degli stessi
discepoli del
Cristo, frutto
di identica
dimensione
storica e
culturale.
I vangeli, e i
padri della
Chiesa,
collocano Simon
Mago come
originario della
Samaria, terra
non legata
all'ortodossia
ebraica, madre
di maghi,
profeti,
curatori, e che
dona i natali ad
altra figura
interessante dei
vangeli: la
samaritana che
dona l'acqua a
Gesù Cristo.
La storia di
Simon Mago si
intreccia con
quella dei
discepoli,
quando dopo aver
udito una delle
prediche di
Filippo, decide
di farsi
cristiano
attraverso il
battesimo. Gli
atti raccontano
che chiese a
Pietro il dono
di curare e
cacciare i
demoni, in
cambio del
denaro, ma
ricevette il
diniego e fu
allontanato
dall'irato
apostolo ( da
qui deriva il
termine di
simonia:
commercio di
cose sacre )
Oltre al Nuovo
Testamento,
abbiamo
ulteriori note
sulla vita e
l'opera di Simon
Mago attraverso
testi apocrifi,
o non inclusi
nei canoni della
Chiesa
Cattolica.
Questi testi
indicano il
protognostico
come
instancabile
divulgatore, e
lo collocano
nella Roma
Imperiale ai
tempi in cui
anche San Pietro
e San Paolo
erano giunti
nella città
eterna.
Pare che
ottenesse un
consistente
successo, tanto
a spingere i due
apostoli a
sfidarlo
pubblicamente, e
in base a quanto
tramandato da
tali fonti Simon
Mago fu
sconfitto,
incontrando la
morte. Due sono
le leggende che
narrano la sua
scomparsa:
Nella prima, per
dimostrare che
aveva lo stesso
potere del
Cristo, si fa
seppellire in
modo da
risorgere dopo
tre giorni
incontrando così
la morte.
Nella seconda
muore nel foro
romano, innanzi
a Nerone,
precipitando in
virtù delle
preghiere dei
suoi avversari (
gli apostoli ).
Il Pensiero di
Simon Mago
Come vedremo il
pensiero di
Simon Mago,
presenta gli
elementi tipici
dello
gnosticismo
alessandrino.
Questi elementi
simbolici e
concettuali,
hanno già un
alto grado di
maturità dando
vita ad un
sistema
esauriente, che
collocano nei
fatti lo
gnosticismo come
precedente al
cristianesimo
stesso, o almeno
a ciò che
convenzionalmente
intendiamo per
cristianesimo.
Mentre gli
apostoli e i
discepoli, ad
eccezione di San
Paolo,
proponevano una
narrazione della
vita di Gesù
Cristo, ancora
priva di una
teologia; Simon
Mago già offriva
un'esaustiva
risposta al
dilemma della
Creatura, e al
suo rapporto con
la Creazione ed
il Creatore.
Simon Mago
propone un
dualismo
che sembra
essere stato
influenzato dal
mazdeismo di
matrice iranica.
Un dualismo dove
due principi
sono in eterna
lotta, la luce e
le tenebre,
l'ignoranza e la
conoscenza, lo
spirito e la
materia, il
Padre Divino e
il Demiurgo.
Il Demiurgo
è individuato
con il Dio
dell'Antico
Testamento, i
Dio degli ebrei.
Tendenza questa
presente anche
nella corrente
barbelotiana
dello
gnosticismo, che
assieme a Simon
Mago condivide
l'importanza
dell'elemento
femminile.
L'elemento
femminile
superiore ed
inferiore (
rappresentato da
Elena, alla
nostra memoria
tramandata come
donna disinibita
e seducente ).
Che rappresenta
l'Ennoia ( la
mente, il
pensiero )
divino, per
mezzo della
quale gli altri
eoni erano stati
generati, e
attraverso di
loro era stata
manifestazione
aveva avuto
origine. Elena
finirà poi per
decadere nella
sua stessa
creazione.
Simon Mago come
avatar
terreno di Dio,
nella veste si
di annunciatore
della via di
reintegrazione,
che in quella di
vera e propria
divinità ( da
qui la comunità
dei Simoniani
che proclamarono
la sua deità )
Teurgia e
Taumaturgia.
Simon Mago
compiva miracoli
recitando
particolari
formule
teurgiche.
Elemento che
ritroveremo
anche in altre
comunità
gnostiche, che
attribuivano a
particolari
parole di potere
la possibilità
di soggiogare
gli Arconti
posti a dominio
della
manifestazione.
Docetismo.
L'apparenza
materiale del
corpo di Gesù
Cristo, e la
realtà
spirituale dello
stesso. Da cui
Gesù Cristo non
avrebbe sofferto
in Croce, ma si
sarebbe preso
beffa degli
Arconti di
questo mondo.
Trasmigrazione
delle anime nei
corpi nel corso
dei secoli, fino
a quando esse
non si
ricongiungeranno
al loro doppio
spirituale.
La conscenza e
la magia
come strumenti
necessari alla
liberazione
dell'uomo dalle
forze che
governano la
creazione.
Elena
Simon
Mago era
accompagnato
nelle sue
pellegrinazioni
da una figura
femminile, di
nome Elena. I
Padri della
Chiesa
sostengono che
essa fosse una
donna dedita
alla corruzione
dei costumi, e
che amava
esibirsi in
licenziosi
spettacolo
assieme a Simon
Mago, in cambio
di denaro.
Impossibile
comprendere
quanto del vero,
e quanto livore
vi era in questo
tratteggio della
coppia, da parte
di avversari che
hanno poi
scritto la
storia della
religione. Ciò
che a noi
importa è
sottolineare
come la figura
di Elena accanto
a quella si
Simon Mago,
rispetta un
ideale di
"coppia
gnostica" o
"sigizie" che
sarà poi
proposto anche
da altri
Maestri.
Indicando quindi
una
complementarità
dell'aspetto
femminile e di
quello maschile,
indissolubili
sia a livello
spirituale che
terreno. Che
egli compisse
miracoli
attraverso lei,
o che in lei
avesse il canale
per le visioni,
o attingesse il
potere che gli
stessi Atti ci
tramandano, ciò
non è rilevante.
Quello che qui
preme è
sottolineare
come la visione
di Simon Mago
fosse una
visione di
complementarità
fra il polo
maschile e
quello
femminile. Una
rilevanza del
femminile che si
pone come
rottura rispetto
all'ebraismo,
dove la donna
era allontanata
dal cuore del
culto, mentre in
Simon Mago essa
diveniva lo
strumento per
eccellenza del
rito stesso.
Come abbiamo
visto in
precedenza è
l'Elena
Spirituale (
L'Elena
Celestiale o
Ennoia ) che ha
generato gli
Angeli e gli
altri Eoni, che
poi in un impeto
di gelosia ed
invidia ( per la
sua vicinanza
alla Fonte
Increata )
l'hanno
ingannata, e
precipitata
nella creazione
che essi stessi
avevano
generato. Ecco
quindi l'Elena
terreste l'eone
condannato a
trasmigrare da
un corpo
materiale
all'altro (
imprigionata
dagli Eoni
gelosi ). Questo
eterno supplizio
viene rotto da
Simon Mago,
incarnazione
divina che
libererà Elena.
Un concetto del
femminile molto
prossimo alla
scuola
barbelotiana,
agli apocrifi di
San Giovanni,
che lasciano
supporre quindi
che Simon Mago
rappresenta il
fondatore di
tale corrente,
oppure un Simon
Mago espressione
della stessa.
Conclusioni ed
Ipotesi
Dipanando la
figura di Simon
Mago dal mito,
dalle
mistificazioni,
e dalla violenza
della
patristica, ed
da un eccesso di
teatralità (
vero o presunto
che fosse ), non
possiamo non
considerare come
la sua dottrina
in realtà
rappresenti uno
gnosticismo
oramai maturo, e
parallelo
all'insegnamento
dei discepoli.
Eoni, sigizie,
maschile e
femminile, e
Demiurgo,
rappresentano i
tratti tipici
delle scuole
gnostiche di
matrice
sirio-alessandrina.
Il valore di
questa
constatazione ci
porta a
presumere, certo
di non essere
smentito, che
non solo lo
gnosticismo non
rappresenta una
devianza
rispetto al
cristianesimo
delle origini (
ammesso e non
concesso
che esiste un
solo
cristianesimo
delle origini ),
ma che si
colloca
temporalmente in
modo
antecedente.
Suggerendo come
da un lato la
grande
discussione non
è fra
cristianesimo e
gnosticismo, ma
bensì fra
ermetismo e
gnosticismo, e
dall'altra che
dobbiamo
distinguere fra
espressioni
eterodosse
cristiane, e
gnosticismo in
senso proprio.
Simon Mago
sembra intuire (
come del resto
San Paolo prima,
e S.Agostino
poi) che
l'elemento di
novità è il
messaggio di
Gesù Cristo, e
in tale
narrazione
inserisce la
propria
speculazione
cosmogonica.
E' proprio la
patristica con
questa perenne
condanna di
Simon Mago, gli
atti degli
apostoli, ad
essere una prova
di supporto a
quanto
affermato. Il
perenne
discredito
gettato su Simon
Mago, ha un
motivo di
ragione proprio
nella forza
originale delle
sue idee, come
dello
gnosticismo, che
venne
individuato come
un "concorrente"
da debellare.
Ciò a mio avviso
perchè alla
stessa stregua
dell'ortodossia,
tendeva a
costruire
attorno alla
figura di Gesù
Cristo una
prospettiva
eterna per
l'uomo.
Personalmente
non considero
Simon Mago come
espressione
della prima
eresia in ambito
cristiano (
impresa ardua,
visto che è
tutta da
dimostrare
l'ortodossia in
tale ambito fin
dagli albori del
cristianesimo),
ma portatore di
un sistema
filosofico,
cosmogonico ed
escatologico
diverso e
precedente allo
stesso
cristianesimo.
La cui diversità
ha come elementi
caratterizzanti
la polemica
verso l'ebraismo
(inteso come
culto del
Demiurgo), e il
diniego di una
creazione intesa
come Madre
Benigna.
Aprendo così
l’ambito della
ricerca sulle
origini dello
gnosticismo, e
di riflesso del
cristianesimo,
ad un punto
ignoto
precedente allo
stesso Gesù
Cristo.