BREVE
COLLOCAZIONE
STORICA
Il codice in cui
è inserito il
testo gnostico "
Le Tre Stele di
Seth" (NCH VII,
118,10 -
1277,32), è
datato attorno
al 340 d.c., e
oltre al citato
manoscritto
raccoglie le
"Parafrasi di
Sem", il
"Secondo
Discorso del
Grande Seth","
l'Apocalisse di
Pietro" e gli
"Insegnamenti di
Silvano" .Lo
scritto che
andiamo ad
approfondire ha
in realtà un
altro, titolo
oltre a quello
in oggetto : "La
rivelazione di
Dositeo in
merito alle tre
stele di Seth".
Parrebbe che
fosse tenuto in
grande
considerazione
presso la
Samaria, ed è
forse per questa
ragione che è
stato attribuito
a Dositeo, che
si vuole
originario
proprio di
quella regione
così ricca e
fervente di
mistici, maghi,
profeti, e
comunità
spirituali.
Dositeo è uno
dei primi
maestri
gnostici, che la
tradizione vuole
essere stato
iniziato dallo
stesso Giovanni
Battista, e
quindi portatore
di un carico
tradizionale le
cui radici sono
preesistenti
allo stesso Gesù
Cristo, e da cui
anch’esso ha
attinto.
E' doveroso
ricordare come
il cristianesimo
sia un fenomeno
poliedrico, sia
che lo
consideriamo
espressione di
tradizioni
diverse, sia che
lo consideriamo
come radice di
differenti
tradizioni, di
cui le varie
Chiese non
rappresentano
altro che la
forma religiosa,
di un fenomeno
spirituale dalle
origini ancora
avvolte nel
mistero.
E' tipica la
prassi, nel
mondo
divulgativo
gnostico,
dell'attribuzione
di un testo ad
un Maestro,
sia per indicare
la continuità
dell'insegnamento,
sia per
proteggere
l'estensore
dall'intolleranza
religiosa, che
spesso poteva
avere come
estrema
conseguenza la
prigionia o la
morte. Quindi la
riservatezza era
spesso sinonimo
di
sopravvivenza.
Prima di
affrontare la
narrazione del
testo, è utile
qualche breve
informazione
atta a chiarire
la tecnica
letteraria
seguita
dall'estensore
dell'opera.
Il termine
"rivelazione"
non deve essere
"letto" nel
senso
apocalittico
tipico della
giudaistica, ma
in chiave
gnostica e
quindi riferita
ad un
insegnamento
segreto,
riservato ai
puri, ai
pneumatici, a
coloro che sono
in grado di
comprendere
oltre il velo
dell'illusione.
La rivelazione è
un accadimento,
un fenomeno, che
irrompe da un
piano "alto"
dell'intelletto,
capace di
modificare
completamente la
percezione e la
cognizione di
colui che la
riceve. Le "Tre
Stele di Seth"
simbolicamente
rappresentano la
verità superiore
immutabile, per
questo scritta
su di un
elemento (la
pietra) capace
di perdurare al
movimento del
tempo, che sono
riportate alla
luce da un luogo
inaccessibile,
da un iniziato.
Nella premessa
del testo si
legge:"
..............
Molte volte ho
innalzato lodi
con le potenze e
fui giudicato
degno, per mezzo
di loro, di
queste
incommensurabili
grandezze. "
Un percorso di
di "vedere",
"comprendere" e
"ricordare" le
parole di "vita"
frutto di una
spiritualità
individuale,
espressione di
un cammino
iniziatico.
SINTESI DEL
TESTO
Lo scritto, come
abbiamo già
indicato, si
apre attribuendo
il messaggio
segreto
racchiuso nelle
tre stele a
Dositeo, che le
ha lette e fatte
sue (comprese)
in un luogo
segreto, e
attribuendo a
Seth la
paternità della
generazione
vivente e non
vacillante (
cioè gli
gnostici che
hanno in se la
verità delle
parole, e non
vacillano
innanzi alle
forze che
dominano la
creazione ). Il
testo si
articola poi in
tre stele, una
per ogni figura
della Triade
Gnostica.
Nella prima
Stele Dositeo
si rivolge ad
Adamas, il
Figlio
Superiore,
l'Uomo
Superiore,
l'archetipo
divino del
figlio
dell'Ente, quale
padre di Seth, e
attraverso di
esso della
generazione
degli gnostici:
coloro che non
sono nati da
"donna", cioè
che non
rispondono al
dominio della
Natura, alle
fluttuazioni del
tempo, alle
ipocrisie della
mente, ai cicli
della materia,
ma sono
spirituali, in
quanto la loro
"qualità
essenziale"
deriva dal mondo
divino. Dalla
non mescolanza,
dalla
distinzione,
dalla non
contaminazione.
E' utile
annotare come il
Figlio
Superiore,
quindi estrema
ed ultima
espressione
eonica, posto
quasi sul
limitare del
mondo divino e
del mondo
demiurgico,
rappresenti il
Padre degli
spirituali, o
per meglio
indicare la
congiunzione fra
la diade
superiore Padre
e Barbelo, e
quella inferiore
Seth e Gnostici.
In totale, una
pentade il cui
fulcro è proprio
Adamas.
Questa è la lode
che Dositeo
rivolge ad
Adamas:
"Tu vieni
dall'Uno
attraverso
l'Uno. Tu sei
partito e sei
venuto all'Uno.
Tu hai salvato.
Tu hai salvato.
Tu ci hai
salvato, o
portatore della
corona, datore
della corona!"
L'espressione
individuale
dell'Adamas è
quindi quella
salvifica, la
sua provenienza
è attraverso
l'Uno, come
attraverso se
stesso è
possibile il
ritorno all'Uno.
Nella seconda
Stele
incontriamo la
Barbelo, il
primo eone che
raccoglie tutti
gli attributi
della Fonte,
espressi al
femminile. Essa
è unica in
quanto raccoglie
tutte le qualità
del Padre in
modo indistinto,
ma è anche
molteplice
manifestandole.
E' la monade, la
prima
distinzione
all'interno
della Fonte.
"Da te proviene
la salvezza. Tu
sei la sapienza.
Tu sei la
conoscenza. Tu
sei la verità.
E' per mezzo tuo
che c'è la
vita...........Da
te proviene
l'intelletto. Tu
sei intelletto"
E' a Dositeo ,
che la Barbelo
si rivela come
eone, come
spirito eterno
ed
incorruttibile,
in quanto è la
Barbelo il primo
eone, che
perennemente è
rivolta in
contemplazione
della fonte di
luce.
"Noi infatti
siamo un'ombra
di te, così come
anche tu sei
un'ombra del
primo
preesistente"
La terza Stele
raccoglie le
lodi all'Essere
Supremo, al
Padre, al
preesistente al
tempo, alla
sostanza, ad
ogni qualità, ad
ogni spazio.
"Tu sei lo
spirito
vivificante.....
Tu sei,infatti,
l'esistenza di
tutti....... Tu
sei
l'intelletto"
Ed è attraverso
lo spirito
vivificante
dell'Adamas in
Seth, e
dell'intelletto
della Barbelo,
che Dositeo può
rivolgersi al
Padre e
benedirlo. Viene
ricordato nella
conclusione la
prescrizione
liturgica:
"Colui che si
ricorderà di
questi tre
esseri divini, e
li glorificherà
in ogni momento,
costui sarà
perfetto tra i
perfetti"
Chi è Seth ? E'
la forma
archetipale che
incarna la
ribellione dello
gnostico, verso
l'ordine
apparente delle
cose, alla
ricerca della
conoscenza
salvifica. La
ribellione
contro il ciclo
della natura,
quale primo atto
del percorso
redentivo.
Chi è Adamas ?
L'archetipo
divino,
l'immagine
divina del
Figlio a cui lo
gnostico si deve
ispirare, è il
corpo di luce
disvelato, posto
oltre l'orlo
della
manifestazione.
Chi è la Barbelo
? Le piene
qualità
indistinte,
unitarie e
molteplici del
Padre, i doni,
le attribuzioni
che sono
influsse nello
gnostico,
sospinte dal
vento
spirituale,
anche il tramite
di salvezza.
Chi è il Padre ?
E' l'essere
supremo, il
punto di arrivo
attorno a cui
ricongiungerci.
CONSIDERAZIONI
FINALI
Il testo, dalla
grande vocazione
poetica, si
connatura come
un percorso di
lode e
glorificazione
verso questi tre
esseri divini
(Adamas,
Barbelo, e
l'Essere
Supremo) e
l'estensore ci
ricorda come
solo attraverso
la loro gloria è
possibile
giungere alla
perfezione. Il
testo ci dispone
a due
riflessioni:
1 La prima di
queste è legata
alla Tradizione
nella sua
duplice realtà
di forma e di
contenuto. La
forma della
Tradizione è
necessariamente
quel veicolo
fisico che
permette
l'attraversamento
del tempo e
dello spazio,
nella catena di
uditori,
lettori,
iniziati ed
adepti, dove
l'ordine non è
affatto casuale.
La forma
raccoglie il
veicolato, cioè
il contenuto
tradizionale, in
questo caso
rappresentato
dalla triade
gnostica:
Adamas (il
Figlio).
"Ti benedico,
Padre, o Santo
Adamas".
Barbelo (la
Madre)
"A Barbelo, la
madre..........
Barbelo, vergine
maschio, prima
gloria del padre
invisibile.
"
L'Essere
Supremo(il
Padre)
"All'Essere
supremo, il
padre.
Rallegriamoci.
Rallegriamoci"
Egli è
l'ingenerato.
Andando così a
simboleggiare lo
stesso processo
del pensiero:
Azione ( il
Figlio ),
Volontà (la
Madre), Pensiero
(il Padre)
Ma non basta
"vedere" il
contenuto, come
indica
chiaramente la
premessa del
testo, bisogna
comprenderlo
(prenderlo e
farlo in noi), e
ricordarlo.
Chiunque può per
fortuna
imbattersi in un
elemento
tradizionale, ma
se non lo
comprende prima,
e non lo ricorda
dopo ( perchè
distratto o
inebriato dalle
cose del mondo:
altro tema
gnostico) tutto
è inutile. Ecco
quindi la
conoscenza
gnostica, capace
di una
transustanziazione
integrale, ma
espressione
ultima di un
percorso. Sempre
nel testo
possiamo
leggere, come
ciò avvenga
attraverso le
benedizioni, la
preghiera, e la
conoscenza dei
nomi ( arte
magica ).
2 La seconda
riflessione
ruota attorno
alle origini del
cristianesimo.
Non si può
negare
l'indubitabile
apporto dello
gnosticismo al
cristianesimo
nascente. Si
deve ora
ricordare come
lo stesso
gnosticismo
cristiano ( ma
l'attento
lettore saprà
bene come questi
due fenomeni
sono di
difficoltosa
distinzione ),
non sicuramente
afferente alla
realtà giudaica
( intesa come
espressione
religiosa Giudea
all'interno di
Israele ), sia
espressione di
altra
Tradizione,i cui
elementi sono da
ricercarsi nelle
pratiche
ascetiche,
misteriche e
magiche della
Samaria, come
nella conoscenza
iniziatica
egiziana.
Con
l'indicazione di
Seth, quale
Padre della
generazione che
non vacilla (che
non è sottoposta
all'azione della
vita, dei
fenomeni,
dell'illusione,
della
mistificazione,
delle forze
della Creazione
), non siamo
innanzi al
tipico fenomeno
dell'inversione
gnostica, dove
figure "avverse"
della mitologia
o della
religione, sono
poste come
esempi da
seguire nel
percorso di
conoscenza, ma
ad una chiara
indicazione dei
natali reali del
fenomeno
gnostico. Natali
che ci guidano
in Egitto,
fedeli al passo
vangelico:
Matteo 2:15
dove rimase fino
alla morte di
Erode, perché si
adempisse ciò
che era stato
detto dal
Signore per
mezzo del
profeta:
Dall'Egitto
ho chiamato il
mio figlio.
Prima
pubblicazione
sulla rivista
Abraxas numero
1, (
ABRAXAS numero 1
)