Vangelo di Maria
Loghion 7
di Filippo Goti
(7)...la materia
sarà distrutta,
oppure no? Il
Salvatore disse:
“ Tutte le
nature, tutte le
formazioni,
tutte le
creazioni
sussistono l’una
nell’altra e
l’una con
l’altra, e
saranno
nuovamente
dissolte nelle
proprie radici.
Poiché la natura
della materia si
dissolve
soltanto nelle
(radici) della
sua natura. Chi
ha orecchie da
intendere,
intenda ”.
La materia
intesa sia come
Cosmo, totalità
della
manifestazione,
e sia come corpo
fisico, inteso
come
specializzazione
della
manifestazione
legata al
transito terreno
del composito
essere umano (
fisico/mente,
mente/anima,
anima/spirito )
perdurerà oltre
il tempo del
Cosmo, che avrà
termine nel
secondo avvento
del Cristo ?
Il termine
materia nasconde
insidie maggiori
di quanto
semplicemente
possiamo
ricondurre ad
esso. Ricordiamo
che Platone
introduce una
netta
distinzione fra
materia e forma.
Dove con la
prima intende la
Madre di Tutte
le cose, che
accoglie in se
il tutto senza
mai prendere
forma alcuna,
mentre la forma,
in questo
binomio che è
ricorrente,
rappresenta ciò
che noi
percepiamo
attribuendo
elementi
caratterizzanti.
Invece nel
pensiero di
aristotelico la
materia è quanto
esiste nella
realtà, pronta a
ricevere una
qualsiasi forma
in virtù di
un'azione
esterna.In
generale, salvo
rare eccezioni,
possiamo
affermare che
nella filosofia
classica la
materia è quella
sostanza
primordiale che
sta all'origine
di tutte le
cose.
Il solo
domandarsi se la
materia ( nella
sua informità o
nella sua
distinzione
distinguibile e
distintiva )
sarà distrutta
presuppone un
altro piano di
esistenza dove
la materia non
ne è parte. La
materia può
sussistere o
insistere in
questo piano,
oppure no ? La
risposta che ci
viene data dal
Salvatore, è
categorica: no.
Il Salvatore ci
indica un
percorso a
ritroso di
ri-assimilazione
dove le
manifestazioni
recenti sono
contenute in
numero e in
potenza da
quelle
precedenti: di
cui sono
effetto. Un
sistema di
casualità, che
si pone in
essere in una
"realtà"
spazio-temporale
che avrà termine
nel momento in
cui si risalirà
alla causa
prima: le
radici. Tale
considerazione
propone un
dualismo che
possiamo
definire
direzionale.
La Materia, in
base a
determinati
principi
ispiratori,
tende ha
generare
manifestazioni,
nature, e
creazioni, e
ognuna di esse,
come animata dai
medesimi
principi guida,
ne genera altre,
in un moto
apparentemente
meccanico ed
infinito. Non è
forse detto che
il tempo del
Cosmo ( uomo ) è
ciclico ed
infinito ?
Mentre la via
che ci propone
il Salvatore è
una via a
ritroso, che
necessariamente
implica una
scelta, un atto
di volontà. In
quanto mentre è
automatica la
continua discesa
delle
manifestazioni,
non lo è la loro
ri-assimilazione,
dell'una
nell'altra.
Se osserviamo il
procedere tutto
delle cose,
quindi a livello
sistemico, ci
rendiamo
necessariamente
conto che esiste
una tendenza
generale
all'inerzia, a
lasciarsi
guidare dal
fluire e
defluire degli
eventi, vi è
quindi un
doveroso attimo
di presa di
diversa
consapevolezza,
o di
consapevolezza,
nel momento in
cui vi è la
decisione di
procedere per il
sentiero
inverso. Tale
atto è per
definizione
individuale, in
quanto non è
detto che
avvenga ( quindi
implica una
discriminante di
casualità ), non
avviene mai
nell'identico
modo ( quindi
implica una
discriminante
fenomenologica )
e non avviene,
quando e se
avviene, nello
stesso momento (
quindi implica
una
discriminante
temporale ). La
risultante di
quanto sopra
esposta è la
seguente: La
fine della
Materia ( del
Cosmo ) avviene
in coincidenza
di una scelta
individuale
volta alla
Re-Integrazione
dell'Individuo
nell'Essere, e
quindi tale atto
del singolo ha
valore di dramma
Cosmico, volto
alla
risussistenza
del singolo,
oramai
spersonalizzato,
in una
dimensione
Acosmica.
Tale esposizione
del pensiero,
nasconde però un
sottile problema
matematico. Le
manifestazioni
successive, sono
frutto di quelle
precedenti, che
le contengono in
numero e
potenza. La
generazione de
esse presuppone
una
delimitazione
sia una
delimitazione
dello spazio
necessario alla
loro
sussistenza,
nella
manifestazione
precedente, ma
anche una
delimitazione
necessaria alla
loro distinzioni
dalle altre
manifestazioni
co-esistenti
nella
manifestazione
precedente.
Comprendiamo
bene che la
forza necessaria
a ripercorre a
ritroso tale
creazione, è
necessariamente
maggiore a
quella che
permette alla
manifestazione
di sussistere
nella creazione,
e che quindi non
è sufficiente
sostenere che
(+/-)1=(+/-)1=0.
Vi è la
necessità di una
forza, di un
quid
aggiuntivo.Rappresentato
dal delta
energetico che
viene disperso,
a causa
dell'entropia
sistemica, nel
momento della
creazione. La
de-creazione non
è l'inverso
della creazione,
ma è la ricerca
dell'integrazione
del delta
energetico
mancante.
Rimangono aperti
due
interrogativi
fondamentali
interrogativi:
1) Cosa anima la
materia, qual'è
l'energia, il
principio vitale
che permette
alla materia di
prender forma ?
2) In base a
quale principio
ispirante ed
organizzativo
viene
determinata una
forma rispetto
ad un'altra (
nel duplice
contesto
percezione di
una
forma/emanazione
di una forma )
Approfondimenti
Fisica: Si
ipotizza la
morte
dell'Universo
nel momento in
cui esso avrà
raggiunto la
massima
espansione, in
funzione della
massa oscura. In
quel momento
esso inizierà a
contrarsi, tale
contrazione
determinerà la
nascita di una
serie di buchi
neri, che
tenderanno a
fondersi l'uno
con l'altro
generando in
ultima istanza
un enorme buco
nero ( M =
E/c^2 à E =
mc^2). La
contrazione
dell'Universo
determinerà un
aumento della
densità, che a
sua volta
comporterà un
aumento del
calore
dell'Universo (
questa è
definita la
morte calda ).
In un'ipotesi di
Universo aperto,
dove
l'espansione è
infinita,
assisteremo
invece al caso
inverso, cioè a
quello di una
morte fredda, a
causa del
decadimento dei
vari legami che
intercorrono fra
la materia e lo
spazio.
C.G. Jung: Ad
emblema del
pensiero del
noto psicologo,
in merito alla
questione del
Cosmo e della
Materia possiamo
riportare questa
utile citazione:
"L'universo
comincia a
sembrare più
simile ad un
grande pensiero
che non ad una
grande
macchina."
William Blake:
Vedere il mondo
in un granello
di sabbia e il
cielo in un
fiore di
campo,tenere
l'infinito nel
palmo della tua
mano, e
l'eternità in
un'ora."
William
Shakespeare:
"Siamo fatti
della stessa
materia di cui
sono fatti i
sogni."
Anassimandro (
scuola
presocratica )
Ha introdotto il
concetto di
Archè. Il
principio primo
da cui mediante
separazione
discendono tutte
le cose. La
perpetuazione o
la terminazione
di quanto è
separato dall'Archè
sono stabilite
da una Giustizia
Cosmica,
intrinseca e
regolatrice del
Cosmo stesso.
Annassimente (
scuola
presocratica ):
Il Cosmo si
dissolve e si
ricostituisce
periodicamente.
Eleatismo:
Scuola di
pensiero la
quale sostiene
l'esistenza di
un Essere Unico
ed Immutabile,
preesistente al
Mondo (Cosmo)
che è nella sua
natura solamente
apparenza.
Cabala: Esistono
quattro mondi,
dove l'uno
contiene gli
altri, e il
secondo il terzo
e il quarto, e
il terzo
contiene il
quarto.
Atzilut è il
primo mondo che
è stato emanato,
ma che ancora si
trova presso
l'Origine di
emanazione. E'
un mondo
completamente
spirituale. Tale
mondo è animato
dagli Partzufim,
primarie
espressioni
divini, che ne
incarnano i
principi guida.
Briah è il mondo
della creazione,
il primo mondo
esterno al colui
che emana. In
esso sono
contenute le
radici della
creazione. E' un
mondo
spirituale.
Yetzirah è il
mondo della
Formazione. In
tale contesto
sono persistenti
tutte le
immagini e idee
superiori, che
hanno subito
un'ulteriore
restrinzione e
identificazione
peculiare. E' il
mondo degli
angeli e dei
demoni. Una
realtà
spirituale dove
però il male e
il bene hanno
esistenza.
Assiah
è il mondo del
Fare, l'attuale
dimensione
spazio temporale
in cui l'uomo,
estrema
manifestazione
della materia,
si trova ad
operare.